Wimbledon, Jasmine Paolini non riesce nell'impresa: Krejcikova vince al terzo set
Il ranking WTA aveva ingannato molti. L'impressione generale è che si trattasse ormai solo di una formalità, che ormai per la figlia di Castelnuovo di Garfagnana fosse giunto il tempo di festeggiare il suo primo titolo Slam della carriera. Invece, la nuova campionessa di Wimbledon è la tennista ceca Barbora Krejčíková, che supera in tre set nella finale del torneo più ambito del circuito la nostra Jasmine Paolini, con il punteggio di 6-2, 2-6, 6-4 in 1 ora e 56 minuti di gioco. È il secondo titolo Slam per la giocatrice ex numero 2 del mondo, dopo il Roland Garros conquistato nel 2021. Una rinascita per lei, dopo gli ultimi anni complicatissimi anche per via di alcuni malanni fisici. Un'altra tremenda delusione sul più bello per Jasmine, perché si tratta della seconda finale Slam persa consecutivamente dopo l'Open di Parigi per mano di Iga Swiatek. La sensazione di amaro pervade corpo e mente di tutti gli appassionati di tennis italiano che hanno sostenuto Paolini con il groppo in gola per tutto il torneo. Ma soprattutto la vive Jasmine, cui è mancato quel pizzico di personalità in più nel terzo set per avere la meglio della sua avversaria. La giocatrice toscana aveva già raggiunto il suo best ranking accedendo alla finale in erba londinese, e non avrebbe potuto superare la posizione n.5 neanche se avesse portato in Italia il titolo. Però fa male, perché a differenza della finale persa con Swiatek qui le possibilità di spuntarla erano di gran lunga superiori.
Sia chiaro, Krejčíková ha disputato un match di alto contenuto qualitativo, sfruttando l'incisività di un diritto a tratti dominante. Jasmine è partita con il piede sbagliato, come le era accaduto anche in semifinale con Donna Vekic, incassando un 6-2 come primo parziale senza troppe storie. Poi il primo voltafaccia del match, porta a un secondo set speculare. Paolini dopo essere rientrata dalla pausa di riflessione in bagno, cambia completamente volto, approccia in maniera più decisa, e dilaga restituendo un altro 6-2 alla tennista ceca. È 1-1, Jasmine si e ci regala un altro terzo set al cardiopalma. La partenza è ottima per tutte e due le finaliste di Wimbledon, che non fanno fatica a tenere il proprio turno di servizio fino a quando, sul 3-3, Krejčíková strappa la battuta grazie a qualche errore di troppo dell'italiana. Si arriva così all'ultimo game, il più emozionante dell'intero incontro. Qui Jasmine si aggrappa con tutte le sue forze a quel sogno, quello di una bambina di un paesino di neanche 6.000 abitanti in provincia di Lucca, che aveva una possibilità su milioni di giocarsi il titolo sul Campo Centrale di Wimbledon. Annulla due match point, ha anche una palla del controbreak, ma non c'è niente da fare. Con una prima esterna vincente Krejčíková si aggiudica l'edizione di Wimbledon 2024.
Guai a pensare che sia un giorno triste per il tennis italiano. Il sorriso della mamma di Jasmine che riprende il momento della premiazione racconta più di mille altre parole. Paolini ci riproverà, e magari la volta buona non è poi così lontana.