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Ciclismo, dramma al Giro d'Austria: incidente fatale per il norvegese André Drege

Il sabato di dolore del ciclismo che piange un altro corridore che ha perso la vita in corsa, il Tour de France che passa in secondo piano di fronte alla perdita di un altro giovane atleta. E così il bis di Biniam Girmay alla ’Grande Boucle', l’eritreo del team Intermarché-Wanty ha vinto in volata l’ottava tappa, la la Semur-en-Auxois- Colombey-les-Deux-Eglises di 183,4 km, è solo un dettaglio di fronte alla notizia della morte di André Drege. Il corridore norvegese dell’UCI Continental Team Coop - Repsol è morto nel corso della quarta tappa del Giro d’Austria. Drege, 25 anni, è caduto durante la discesa del Grossglockner ed è morto per le ferite riportate. Non si conoscono ancora i dettagli su come sia avvenuto l’incidente. La tappa è stata vinta da Filippo Ganna (Ineos), ma la cerimonia di premiazione è stata annullata.

 

  

 

«Riposa in pace, André» ha scritto Ganna sul proprio profilo Instagram rivolgendo un pensiero a Drege. Anche l’organizzazione della corsa, sempre su Instagram, ha espresso cordoglio per quanto avvenuto: «Abbiamo davvero il cuore spezzato e devastato - si legge -. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutti coloro che hanno amato e conosciuto André». La tragedia del Giro d’Austria rimette al centro del dibattito il tema della sicurezza in corsa in un 2024 segnato da diverse cadute, su tutte quella del principale rivale di Tadej Pogacar al Tour, Jonas Vingegaard che nello scorso aprile al Giro dei Paesi Baschi ha rischiato, e tanto, e se l’è ’cavata' con uno pneumotorace. La morte di Drege è solo l’ultima tragedia avvenuta in un contesto che dovrebbe essere l’esatto opposto della morte: in una competizione sportiva. L’ultimo a perdere la vita in corsa prima di Drage era stato lo svizzero Gino Mader che, nel giugno 2023, aveva perso la vita a causa di una caduta avvenuta nel Giro di Svizzera.

La morte di Drage avvenuta nel mese di luglio, mese che richiama un’altra tragedia cha ha colpito il ciclismo italiano: il dramma della scomparsa di Fabio Casartelli avvenuta il 18 luglio 1995 nel corso di una tappa del Tour de France. Oggi come allora è stato uno choc. Come 29 anni fa domani il Tour ripartirà, con Pogacar sempre saldamente in Giallo, ma soprattutto con la speranza che il ciclismo possa essere solo raccontato per imprese sportive e non per tragedie.