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Jannik Sinner nell'Olimpo del tennis: così è diventato numero 1 al mondo

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La rincorsa alla vetta del tennis mondiale raggiunta virtualmente oggi (da lunedì 10 sarà effettiva) da Jannik Sinner è iniziata ben sei anni fa, quando il campione altoatesino aveva solo 16 anni. Era il 2018, il suo primo anno da professionista, chiuso al gradino 551 della classifica Atp. Passa appena un anno Jannik si porta con un balzo prodigioso ad avanzare al numero 78. È l’antipasto di quello che l’enfant prodige del tennis italiano sta per combinare. Nel 2020, anno della pandemia, c’è l’exploit: raggiunge i quarti di finale a Roland Garros (dove perde in tre set da Rafael Nadal, futuro vincitore del torneo) e vince il torneo Atp 250 di Sofia diventando il più giovane tennista italiano ad aver conquistato un titolo Atp nell’era Open a 19 anni, due mesi e 29 giorni. Chiude la stagione in 37esima posizione. Nel 2021 poi entra in top 10, chiudendo l’anno alla decima posizione vincendo quattro titoli Atp, conquistando la finale a Miami e le Atp Finals (dove è riserva in quanto n.9 del mondo e gioca per il ritiro di Berrettini, vincendo anche una partita). Sembra che tutto vada per il meglio e il giovanissimo campione stia compiendo una cavalcata inesorabile verso la vetta quando, dopo gli Open d’Australia 2022, dove perde nei quarti di finale da Stefanos Tsitsipas in tre set, fa una scelta (coraggiosissima) destinata ad avere un impatto fortissimo sulla sua carriera: dopo otto anni lascia il suo storico allenatore Riccardo Piatti con cui aveva lavorato ed era cresciuto da quando aveva 13 anni per creare un team tutto suo.

 

 

Decide di affidarsi a Simone Vagnozzi, coach che stava lavorando con Jannik già da diverso tempo. Poi, a giugno, arriva l’australiano Darren Cahill che si aggiunge al clan di Sinner in qualità di supercoach. Cambiano anche il preparatore fisico (Umberto Ferrara che segue il campione anche nell’alimentazione), il fisioterapista (Giacomo Naldi ex Virtus Bologna) e l’osteopata Andrea Cipolla, già collaboratore di Vagnozzi nelle stagioni precedenti. Fa parte della squadra anche Riccardo Ceccarelli, medico dello sport che da oltre trent’anni si occupa della mente e della psiche dei piloti di Formula 1 e a Viareggio dirige ’Formula Medicinè, un centro all’avanguardia che allena a diminuire il carico emotivo davanti agli errori. Ci sono infine i due manager: il 39enne Alex Vittur che Jannik considera come un fratello (pare sia stato lui a spingerlo da Piatti in gioventù e lui stesso gli avrebbe consigliato la rottura); poi c’è Lawrence Frankopan, che è il super manager di Sinner, mutuando l’espressione da super coach (per Cahill). Una rivoluzione in piena regola che comporta un tempo di adattamento per Sinner e un’inevitabile piccola flessione: conclude il 2022 in 15esima posizione Atp. Ma si tratta solo di un tempo tecnico. Una volta entrato nel suo staff nell’estate del 2022, Cahill ha iniziato a mostrare a Jannik Sinner video di Andre Agassi, che l’australiano aveva riportato al numero 1 del mondo. Sinner fa così bene i compiti che nel 2023 inizia letteralmente a volare scalando a uno a uno i gradini del ranking che portano al tetto del mondo, diventando il numero 4 Atp e poi, nel 2024, diventano il primo italiano a vincere uno slam dai tempi di Panatta. Un’ascesa che oggi su materializza con la conquista del tetto della classifica Atp, 29esimo nella storia e primo italiano di sempre a diventare numero 1 al mondo.

 

 

Ad oggi il tennista 22enne può vantare ben 13 titoli del circuito maggiore ed è il più vittorioso tennista italiano dell’era Open; il suo palmarès vanta un titolo Slam (Australian Open 2024), due Masters 1000, quattro Atp 500, sei Atp 250 e una Coppa Davis (che ha riportato in Italia dopo 48 anni. Nel giro di due mesi è diventato lo sportivo italiano più famoso nel mondo: prima la Coppa Davis a Malaga, poi gli Australian Open e ora il n.1 del mondo conquistato al Roland Garros. Tra fine 2023 e inizio 2024 Jannik Sinner si è consacrato nell’Olimpo del tennis grazie a una crescita esponenziale sotto ogni punto di vista: tecnico, tattico, fisico e mentale.

 

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