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Roma-Feyenoord, una gioia di rigore: giallorossi agli ottavi di Europa League

Tiziano Carmellini
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Centoventi minuti di sofferenza e gli infernali calci di rigore per avere la meglio del Feyenoord all’Olimpico nel ritorno del playoff di Europa League. La Roma gode, De Rossi gode e con lui tutto il popolo giallorosso che ci ha creduto fino al tiro decisivo di Zalewski che ha fatto partite la festa. Inutile il rigore sbagliato da Lukaku perché ci ha pensato Svilar a fermare due volte dal discetto gli olandesi che tornano ancora una volta a casa con le pive nel sacco. Per De Rossi un’altra festa che gli è costata però qualche capello bianco: ma va bene anche così, successo strameritato dell’unica squadra in campo che ha provato a vincerla. Un gran bel segnale per il futuro, così come il calore che l’Olimpico dedica al suo nuovo condottiero. Mourinho è già dimenticato. Si mette subito in salita. Carambola micidiale davanti ai pali del povero Svilar, spalla di Gimenez e Feyenoord avanti. Ma non dura molto perché la Roma ha voglia e continua a spingere a testa bassa. Il gioco cresce e sulle fasce i giallorossi iniziano a far male. E proprio da un affondo sulla sinistra di ElSha che nasce il gol del pareggio. Al «faraone» basta solo appoggiare la palla a capitan Pellegrini che tira fuori dal cilindro un coniglio colorato: gran destro a girare che trafigge l’incolpevole Wellenreuter mero spettatore dell’imprendibile parabola.

Fa 1-1 e tutto da rifare con la Roma che non molla la presa e continua a spingere fin sotto l’intervallo: ci va vicino almeno un altro paio di volte con Cristante prima e Karsdorp poi ma gli olandesi tengono e la portano all’intervallo in pari.

La ripresa è tutta giallorossa, si gioca praticamente a una porta ma la difesa del Feyenoord tiene e l’arbitro Manzano consente un po’ troppo agli ospiti che menano come fabbri soprattutto sulle gambe di Dybala. De Rossi perde Pellegrini che chiede il cambio e poi Llorente per uno scontro di gioco: dentro Aouar e Ndika in difesa che rientra dopo la parentesi in Coppa d’Africa. Ma cambia poco e si va ai supplementari: di nuovo. DDR mette Zalewski per vivacizzare la fascia al posto di ElSha esaurito. I primi quindici minuti per la Roma sono sofferenza vera: le gambe pesano e il Feyenoord è cresciuto in qualità e consapevolezza. Va meglio nella ripresa anche perché De Rossi infila forze fresche rinunciando anche a un po di qualità: inevitabilmente. Lukaku al 120’ sfiora il colpaccio due volte ma la serata ormai è decisa: l’1-1 gemello della gara d’andata decreta i calci di rigore.

Dopo il primo centro di Paredes sbaglia Lukaku ma Svilar fa il fenomeno e ne para due agli olandesi. Così quando Zalewski si presenta sul dischetto c’è solo da metterla dentro per portare via la qualificazione agli ottavi di finale di Europa League. Il ragazzino non si fa intimorire sistema la palla e manda in delirio l’Olimpico: giusto così. Domani alle 12 a Nyon i sorteggi da evitare Bayer e Liverpool. Chiusa la parentesi europea i giallorossi si rituffano nel campionato. giusto il tempo per rimettere insieme gambe e testa che all’Olimpico arriverà il Torino beffato ieri sera dalla Lazio nel recupero. Palla al centro lunedì sera alle 18.30 nel posticipo che chiuderà la ventiseiesima giornata di campionato. L’avventura continua!

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