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Jannik Sinner numero 3 al mondo come Pietrangeli. Ma per l'algoritmo è già primo

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Comunque andrà la finale di domenica 18 febbraio dell’Atp 500 di Rotterdam, Jannik Sinner diventerà numero 3 al mondo, eguagliando il record di Nicola Pietrangeli come il tennista italiano con il ranking più alto. Se l’altoatesino dovesse imporsi nella finale di domani contro Alex de Minaur soffierebbe il terzo posto della classifica Atp al russo Daniil Medvedev già da lunedì 19 febbraio; se invece dovesse perdere raggiungerebbe il best ranking la settimana successiva.

Battendo 6-2 6-4 Tallon Griekspoor nella semifinale del 500 di Rotterdam Jannik Sinner è diventato virtualmente il terzo giocatore del pianeta secondo la classifica Atp, primo italiano della storia a riuscire nell’impresa nell’era Open (Nicola Pietrangeli è stato numero 3 nell’epoca ’pre Open’). L’avverbio è dovuto al fatto che se Jannik domani vincerà la finale che lo vedrà opposto all’amico Alex De Minaur, cui la sorte ha appioppato il ruolo di vittima sacrificale dell’azzurro (6-0 il bilancio fra i due a favore di Sinner) da lunedì 19 febbraio sarà ufficialmente n.3. Se invece perderà per avere l’ufficialità bisognerà aspettare una settimana dato che Daniil Medvedev ha già annunciato che non giocherà la prossima settimana al 250 di Doha e dunque dovrà scartare i punti della vittoria dell’anno scorso. Jannik invece non avrà punti in scadenza.

 

Secondo un algoritmo assai diffuso nell’ambiente che si chiama ELO e che stila una classifica in base al valore degli avversari affrontati, Jannik è già numero 1 e non da oggi. Il punto chiave della finale di domani contro De Minaur sarà saggiare quanto è cambiato il gap fra i due. Nell’ultimo match (la partita decisiva della finale di Davis Italia-Australia) il divario era sembrato come sempre abissale: De Minaur non aveva alcuna arma per contrastare Jannik, a dispetto del soprannome «Diavolo» con cui è definito dai suoi connazionali. Il diavoletto però ci si sta mettendo d’impegno come dimostra l’agilità con cui ha superato Dimitrov in semifinale. Quella di Rotterdam non è una finale con l’esito scritto in partenza ma un altro passo di quella fase di crescita fisica e psicologica che porterà Sinner a diventare prima o poi il miglior giocatore al mondo. Come l'algoritmo sostiene già oggi. 

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