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Jannik Sinner, anche Pietrangeli si inchina: "È l’uomo da battere"

Una impresa che lo proietta, giovanissimo, alla prima finale di uno slam. Jannik Jannik "è stato impressionate, ha giocato un livello di tennis pazzesco. Siamo di fronte a un campione vero, che ha solo 22 anni e che ci darà grandissime soddisfazioni, speriamo già da domenica in finale", ha commentato Nicola Pietrangeli dopo la vittoria dell'azzurro su Novak Djokovic in semifinale all’Australian Open. "Ora ha battuto il numero uno del mondo e diventa l’uomo da battere - sottolinea Pietrangeli all'Adnkronos - per questo aumenteranno le pressioni ma ha di sicuro la capacità di sopportarle. Per come ha giocato non solo a Melbourne ma negli ultimi 4-5 mesi ora è il più forte al mondo".

E ancora: "Abbiamo in Italia un grandissimo campione, non rompiamogli le scatole se dovesse perdere qualche partita in futuro", conclude il due volte vincitore del Roland Garros che tuttavia qualche mese fa, quando Sinner era diventato numero 4 del mondo,  aveva rilasciato un'intervista che aveva fatto rumore: “Per superarmi non gli basteranno due vite”, aveva detto, "i numeri e i risultati sono nei libri, nero su bianco. Facciamo le cose, poi ne parliamo”. 

  

 

Sinner è il quinto giocatore italiano a raggiungere una finale Slam nel singolare maschile, il nono complessivo tra uomini e donne. Si aggiunge allo stesso  Pietrangeli (che ne ha giocate 4, più di chiunque altro nella storia del tennis italiano), Francesca Schiavone (2), Matteo Berrettini, Giorgio de Stefani, Sara Errani, Adriano Panatta, Flavia Pennetta e Roberta Vinci (1). A 22 anni e 165 giorni, è il più giovane finalista in singolare maschile all’Australian Open proprio dopo Djokovic, che giocò la prima delle sue dieci finali a Melbourne nel 2008 a 20 anni e 250 giorni.