Sinner trionfa: il fuoriclasse del tennis batte Medvedev e vola in finale
Le Nitto Atp Finals 2023 di Torino ci hanno regalato il nuovo fuoriclasse del tennis italiano. Il sorriso finale verso il suo angolo e la lingua di fuori, segno distintivo dei più grandi dello sport, lo certificano. Dopo 2 ore e 29 minuti Jannik Sinner fa sua la quarta battaglia consecutiva e raggiunge la finale di domenica, dove attende il vincitore dell'altra semifinale tra Djokovic e Alcaraz. Battuto 6-3, 6-7, 6-1 il russo Daniil Medvedev, crollato nel terzo set sotto i colpi di un numero 4 del mondo in completo stato di trance agonistica. Il più contratto dei due sembra Sinner nei primi due game. La prima di servizio singhiozza, sotto il 50%, e da fondo campo soffre l’incisività del rovescio del russo. Poi arriva un ausilio da Medvedev: sul 2-1, dopo aver salvato una palla break nel turno di battuta precedente, l’alto-atesino sfrutta una sequenza disastrosa di errori non forzati dell’avversario per conquistare il break decisivo del set. Il tallone d’Achille del numero 3 del mondo è decisamente il dritto, e Sinner lucra parecchio con il servizio slice esterno da destra per ottenere punti senza faticare. Senza strafare, traendo profitto dall’unica palla break a proprio favore e giocando un tennis di straordinaria pragmaticità, l’italiano non trema e ottiene il primo parziale con il punteggio di 6-3.
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Il secondo set comincia sulla falsariga del primo. Da fondo campo per Sinner si fa durissima, perché Medvedev ribatte colpo su colpo e spesso induce all’errore l’avversario. Ma stavolta il russo non regala niente, e l’incontro prosegue “on serve”. Uno dei passaggi cruciali è il game sul 4-3 con servizio a Sinner. Il vincitore delle Finals 2020 profonde il massimo sforzo per strappare la battuta, regalandosi anche una palla break che può significare andare a servire per il set. Un crocevia importante. Ma è nel momento di maggior difficoltà che emerge la tenacia e l’intraprendenza del campione, quella che ha consentito all’allievo di Simone Vagnozzi di approdare alle semifinali delle Finals, prima volta per un italiano nel circuito Atp. Sinner non si fa intimorire, chiudendo addirittura a rete nonostante il punto si sviluppi sulla sua seconda di servizio. È 4-4. In una lotta senza quartieri, tra bolidi da fondo ed errori dettati dalla fatica immane, si giunge al tiebreak. Qui Medvedev mette in luce le sue qualità migliori, si fa aggressivo, domina lo scambio. Il servizio fa il resto: Sinner resta fermo a 4 punti.
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È il terzo set e decisivo set a determinare le sorti dei due sfidanti al Pala Alpitour di Torino. E Sinner inizia come meglio non avrebbe potuto, perché non solo tiene il suo turno di battuta, ma allunga anche sul 2-0 grazie al doppio fallo (con seconda rischiata oltre i 200 km/h) su palla break di un Medvedev ora innervosito a dismisura con il pubblico. Tanto da scagliare la racchetta a terra e invitare qualcuno sugli spalti a scendere e affrontarlo vis a vis. Intanto Sinner non si scompone, inscalfibile, e consolida il break. Anzi, si concede anche il lusso del doppio break che lo porta sul 5-1. Il dado è tratto. Sinner è in finale.
Avrebbe potuto pagare un po’ la sofferenza del secondo set fiume perso. Avrebbe potuto gettare la spugna fisicamente e mentalmente dopo la salita in cattedra di Medvedev. Invece si è ricostruito tutto daccapo, pitturando e dominando il campo. Ormai ci ha abituato così, ed è un gran bell’andare. Per questo è ormai il fuoriclasse di tutti. A prescindere dall’ultimo passo, godiamocelo così com’è. Perché in Italia non ne abbiamo mai avuto uno così.