scandalo
Calcio scommesse, adesso tocca a Nicolò Zaniolo
L’ultimo tassello dell’inchiesta scommesse porta a Nicolò Zaniolo. Dopo Fagioli e Tonali, sarà l’ex Roma ad essere ascoltato dalla Procura di Torino sul caso delle puntate illegali, anche se a differenza dei colleghi il calciatore dell’Aston Villa non avrebbe mai scommesso sul calcio, limitandosi a utilizzare quelle piattaforme per giocare a giochi di carte come poker o blackjack. Fin da subito lo stesso Zaniolo ha insistito su questa tesi, sottolineando di non conoscere la natura illegale dei portali utilizzati, verità che sarà ribadita anche davanti agli inquirenti che lo ascolteranno appena saranno completati gli accertamenti sui dispositivi elettronici. Il calciatore non è stato tirato tirato in ballo dai suoi due colleghi, circostanza che ne alleggerisce la posizione dal punto di vista sportivo. Dovrà chiarire come è arrivato a quelle piattaforme il cui accesso è consentito tramite invito, ma in assenza di scommesse sul calcio l’unico rischio è quello di una multa mentre sotto il profilo sportivo non ci sarebbero conseguenze.
Al contrario, Fagioli ha già chiarito le proprie responsabilità e chiuso i conti con la giustizia sportiva con il patteggiamento diventato ufficiale ieri con il comunicato della Figc. La squalifica (7 mesi più 5 di sanzioni alternative, un percorso terapeutico e una serie di incontri pubblici sul tema) scatta oggi e permetterà al centrocampista di disputare l’ultima gara della stagione con la Juventus, che ha confermato «suo pieno appoggio» al ragazzo, al quale non sospenderà lo stipendio. La strada del patteggiamento è tracciata anche per Tonali (le scommesse su Milan e Brescia la renderanno più pesante) e potrebbe chiudersi entro mercoledì prossimo. Intanto dalla Procura filtra che non ci sono evidenze che possano portare all’apertura di un fascicolo su altri calciatori professionisti, cadono così nel vuoto le rivelazioni di Fabrizio Corona che aveva tirato in ballo Gatti della Juventus, Casale della Lazio (Guido Furgiuele, legale del difensore, ha definito le accuse «infondate e calunniose. Sporgeremo querela e perseguiremo in ogni sede giudiziaria gli autori della diffamazione e/o calunnia per la tutela della sua immagine e onorabilità. Non ha mai scommesso su una competizione sportiva») e i romanisti Zalewski ed El ShaarawyI due giallorossi, dopo le diffide degli avvocati incassano anche il sostegno del club in seguito ad un lungo colloquio a Trigoria: «In riferimento alle indiscrezioni diffuse negli ultimi giorni in merito a un presunto coinvolgimento di alcuni suoi tesserati nell’inchiesta relativa al calcio scommesse, l’AS Roma esprime pieno sostegno nei confronti di Nicola Zalewski e Stephan El Shaarawy, vittime di reiterate speculazioni che ne hanno ingiustamente leso l’immagine. Il club ha totale fiducia in Nicola e in Stephan quando affermano di non avere nulla a che fare con questa vicenda». Appuntamento alla prossima puntata.