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Spagna, bacio alla campionessa. Rubiales: "Non si dimetto". Scontro sul Metoo del calcio

È scontro frontale tra le campionesse di calcio spagnole e il presidente della Federcalcio Luis Rubiales. Dopo che il dirigente sportivo, in un discorso che ha spiazzato tutti, ha annunciato che non si sarebbe dimesso, e ha parlato di un bacio "consensuale" con la calciatrice Jennifer Hermoso e di un linciaggio contro di lui, le atlete hanno risposto facendo quadrato e annunciando che smetteranno di giocare per la Roja se non cambieranno gli "attuali dirigenti".

Hermoso ha chiarito che "in nessun momento ho acconsentito al bacio" che Rubiales le ha dato durante la premiazione dei mondiali in Australia. "Non tollero che la mia parola venga messa in discussione, e ancora meno che si inventino parole che non ho mai detto", ha affermato l'atleta. Il Me Too del calcio spagnolo, lo ha definito il presidente del Consiglio superiore dello Sport, Victor Francos, che ha sporto denuncia al Tribunale amministrativo dello sport (Tad) contro Rubiales, avviando il procedimento che potrebbe portare alla sua sospensione. Ci "sono cose che non possono accadere di nuovo", ha affermato Francos, sottolineando che Rubiales non è stato "all'altezza di ciò che il governo si aspettava, né di ciò che si aspettava la società spagnola". In mattinata il presidente della Federcalcio è arrivato alla Ciudad del Fútbol Las Rozas, vicino Madrid, per riunirsi prima con i presidenti delle federazioni calcistiche regionali e partecipare poi all'Assemblea generale straordinaria. Tutti si aspettavano che si sarebbe dimesso, come aveva anticipato la stampa spagnola il giorno precedente, viste non solo le pressioni ricevute da tutto l'arco politico spagnolo e dal premier Pedro Sanchez, ma anche il procedimento disciplinare aperto contro di lui dalla Fifa. E invece il dirigente prima ha chiesto scusa, alla regina Letizia e all'Infanta Sofia e a tutti quelli che si sono sentiti offesi, per essersi toccato le parti basse durante la premiazione, motivando il gesto con l'"euforia" del momento e poi è passato a un discorso duro, in sua difesa, presentandosi come una vittima, dicendo che il bacio a Hermoso è stato "reciproco e consensuale", che non era un gesto malizioso, che era come se avesse baciato sua figlia. Ha parlato di "falso femminismo" e ha promesso azioni legali contro, tra gli altri, la ministra ad interim del Lavoro e leader della piattaforma Sumar Yolanda Diaz e la ministra ad interim della Parità di Podemos,Irene Montero, che hanno definito il bacio dato a Hermoso un atto di violenza sessuale.

  

 

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Più è andato avanti nel discorso e più è apparso chiaro che non avrebbe fatto alcun passo indietro. "Non mi dimetto", ha detto più volte, tra gli applausi dei partecipanti all'Assemblea e lo sconcerto dei giornalisti presenti a Las Rozas. I membri dell'Assemblea hanno lasciato poco dopo il complesso sportivo senza rilasciare dichiarazioni alla stampa. Uno dei pochissimi che è intervenuto è stato il presidente della Federazione di calcio della Navarra, Rafael del Amo, che si è dimesso dall'incarico che ricopriva di presidente del Comitato nazionale di calcio femminile spagnolo, in polemica con Rubiales. Poco dopo, sono arrivate le condanne dai club, tra cui il Real Madrid e il Barcellona. "Ora basta! È ora di cambiare questa situazione per sempre", è stato il messaggio lanciato dalla Lega calcio femminile. Le campionesse della nazionale hanno minacciato di non tornare a giocare chiedendo "cambi strutturali reali". "Ci riempie di tristezza che un fatto tanto inaccettabile stia riuscendo a macchiare il maggior successo sportivo del calcio femminile spagnolo", hanno affermato le 23 campionesse in un comunicato aperto a tutte le altre calciatrici che vorranno aderire.