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Calciomercato, l'attaccante Sardar Azmoun vicino alla Roma di Mourinho
Lo chiamavano il Messi iraniano un po’ di tempo fa. La Roma sembrava a un centimetro da Duvan Zapata ma la resistenza dell’Atalanta ha creato malumori. Nell’ambiente si cominciava a vociferare di un possibile colpo last minute come Romelu Lukaku. Ma alla fine, l’attaccante da affiancare al Gallo Belotti per la nuova stagione dei giallorossi sarà un nome a sorpresa, che nessuno immaginava: Sardar Azmoun del Bayer Leverkusen. Ancora non si conoscono i dettagli specifici dell’operazione di mercato condotta da Tiago Pinto, che però si è mosso alla svelta regalando a Josè Mourinho un attaccante che lui stesso stima molto. Lo Special One lo avrebbe voluto già al momento del suo approdo nella capitale, nel 2021 ma lo Zenit San Pietroburgo all’epoca avanzò una richiesta eccessiva da 25 milioni di euro. Salvo poi accettare a gennaio l’offerta della squadra tedesca da 18 milioni. Ora, finalmente, la telenovela punta centrale della Roma sembra aver trovato la sua conclusione con Tiago Pinto che potrebbe essere stato consigliato proprio da Mourinho. Azmoun, 28 anni classe 1995, dovrebbe sbarcare nelle prossime ore nella Capitale per poi svolgere le visite mediche e unirsi al resto del gruppo.
In questo inizio di stagione però l’iraniano è già stato fermato da un infortunio al polpaccio che non gli ha permesso di partecipare alle prime due uscite della squadra di Xabi Alonso. Quindi è difficile pronosticare un suo rientro in campo già per il prossimo impegno di campionato della Roma a Verona. Più facile che si renda disponibile per il Milan, il 1° settembre ma la sua condizione fisica è ancora tutta da valutare. Azmoun è ricordato anche perché lo scorso anno si rese protagonista di un grande gesto condannando la violenza contro le donne inflitta dal regime del suo Paese e appoggiando le proteste iniziate per la morte di Mahsa Amini, arrestata per non aver indossato il velo nel modo considerato corretto dal regime. Ora andrà ad affiancare Dybala o Belotti nel 3-5-2 disegnato dal tecnico portoghese, e potrà giocare indifferentemente come prima o seconda punta viste le sue caratteristiche. Negli anni ha perso un po’ quel fiuto del gol che lo ha caratterizzato nella sua esperienza allo Zenit dove segnava con continuità così come per la sua Nazionale. Ma non è detto che all’ombra del Colosseo non possa ritrovare lo smalto dei giorni migliori. In fondo, se lo chiamavano Messi iraniano.