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Nazionale, Spalletti più lontano: muro contro muro De Laurentiis-Gravina
Lo scontro è di quelli duri e rischia di avere riflessi dagli esiti imprevedibili. Sulla trattativa legata alla clausola da pagare per liberare Luciano Spalletti e permettergli di accettare l’incarico di ct della Nazionale al posto del dimissionario Roberto Mancini, è arrivato, dopo 48 ore di schermaglie, l'intervento a gamba tesa, tramite una nota, del presidente del club partenopeo Aurelio De Laurentiis che non intende fare alcun passo indietro, invitando la Figc a pagare la cifra stipulata nel contratto legato alle dimissioni di Spalletti da tecnico del Napoli.
"Tutto ciò è incoerente. Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno. Ma la questione nel caso di specie non è di ‘vil denaro’, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato". È questa la prima 'stilettata' di Adl che alza il 'muro contro muro' e poi affonda il colpo con un ulteriore passaggio fondamentale: "Fino a quando si consentirà che la ‘regola’ sia la ‘deroga’ il sistema calcio non si potrà evolvere e continueranno a esserci i casi Spalletti come continueranno a esprimersi ‘autorevoli’ commentatori che non conoscono come vada gestita in modo sano un’impresa”. Adl ribadisce dunque la volontà di non rinunciare ai quasi tre milioni della penale. Per lui tutte le pressioni sono inutili: "Non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente".
La Figc è andata avanti nelle ultime ore confortata anche da alcuni pareri legali secondo i quali l'Italia è un club, non giocherà contro il Napoli e dunque verrebbe meno il regime di concorrenzialità. Ma per l'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo che ha assistito spesso il Napoli, la situazione seppur atipica è a allo stesso tempo chiara. Intervenuto a Radio Sportiva sottolinea che la penale vale anche per la Nazionale: "Da un punto di vista di tipologia del nuovo impiego non c’è nulla di atipico: un club è equiparato a una Nazionale nella stessa obbligazione, di pagare un indennizzo che è un corrispettivo che ha portato il Napoli a dare il suo benestare perché Spalletti sarebbe rimasto fermo se non avesse risolto il suo rapporto".