tennis
Matteo Berrettini si ritira dal Queen's: cosa succede al tennista romano
Non c’è pace per Matteo Berrettini, il cui 2023 si sta rapidamente esaurendo senza esser mai cominciato davvero. Un altro infortunio avvertito in allenamento, ancora agli addominali, non gli consentirà di esordire domani nel torneo Atp 500 del Queen’s, in quel di Londra. Il tennista romano difendeva il titolo conquistato nell’edizione dello scorso anno contro Krajinovic, che aveva bissato il successo del 2021 ai danni di Cameron Norrie. Ma sulla stagione di Matteo sembra essersi abbattuto un uragano di sfortuna, e sui social ancora parecchi utenti ironizzano sulla salute fisica dell’ex finalista di Wimbledon. Il forfait di Berrettini risulta parecchio doloroso anche in termini di ranking Atp, dato che perderà tutti i 500 punti finendo fuori dalla top 30 mondiale per la prima volta negli ultimi 4 anni.
Quando torna? Difficile pronosticare se questo infortunio gli precluderà la possibilità di partecipare a Wimbledon, il suo torneo preferito, che lo ha visto ottenere il miglior risultato in carriera. Dopo la finale persa con Djokovic, nel 2022 fu il Covid a mettere fuori dai giochi Berrettini che viveva uno straordinario momento di forma dopo il doppio successo tra Stoccarda e Queen’s. Ora è l’ennesimo malessere fisico nella zona addominale a introdurre l'ipotesi di un ritiro forzato anche dallo Slam londinese. Intanto, la sua, è una comunicazione ghiacciata: “Sono molto triste per essermi dovuto ritirare dal Queen's e per non poter difendere il mio titolo. Auguro al torneo e a tutti coloro che sono coinvolti una settimana ricca di successo. Non vedo l'ora di ritornare il prossimo anno”.
I sistematici infortuni però lo stanno mettendo a dura prova anche psicologicamente. Nel suo drammatico ritorno in campo della settimana passata a Stoccarda contro l’amico Sonego, Berrettini aveva mostrato tutte le sue fragilità. Sia palesando un atteggiamento remissivo e sfiduciato durante il match, sia nelle lacrime di dispiacere con le quali abbandonava il campo dopo la stretta di mano. La sensazione è che, purtroppo, la situazione sia molto complicata da riparare. E allora sarà nella bravura e nella tempra di Matteo e del suo team provare a raccogliere i cocci e rimettersi in carreggiata. A 27 anni si ha ancora il tempo per riscrivere il proprio destino.