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Finale Europa League, la delusione dei 60mila dell'Olimpico

Matteo Cirulli
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Gelo tra la Puskas Arena e l’Olimpico. I tifosi giallorossi hanno sostenuto fino all’ultimo calcio di rigore i giallorossi durante la finale di Europa League. Nonostante la sconfitta arrivata dagli undici metri a causa degli errori di Roger Ibanez e Gianluca Mancini i tifosi giallorossi presenti nell’impianto di Budapest hanno omaggiato i calciatori per il percorso che li ha portati fino alla serata di ieri. Paulo Dybala, Andrea Belotti e compagni, tra le lacrime hanno potuto solamente sedersi davanti ai settori E ed F e raccogliere il supporto dei più di 20mila giallorossi accorsi, per poi avvicinarsi ad applaudire, con Pellegrini che è andato a parlare con una rappresentanza dei tifosi. All’Olimpico invece è calato il silenzio. Dopo il rigore decisivo di Montiel i 60mila presenti a Roma si sono lasciati andare allo sconforto, con molti che hanno abbandonato anzitempo l’impianto del Foro Italico senza neanche assistere ai calci di rigore.

 

L’avvicinamento alla finale dei più di 20mila presenti a Budapest è iniziato nella Fan Zone dedicata ai tifosi della Roma. Il City Park si è colorato di giallorosso, in attesa dei supporter della capitale, dove ad attenderli oltre a musica, e giochi per grandi e piccoli, erano presenti anche alcuni ex calciatori come Marco Cassetti, Simone Perrotta e Ruggero Rizzitelli che, insieme alla mascotte Romolo, hanno cantato “Roma, Roma Roma” con tanto di fumogeni, bandiere e sciarpe al seguito. Subito dopo è iniziato il corteo, i due chilometri e mezzo che separano il City Park dalla Puskas Arena sono stati percorsi dai 20mila giallorossi a suon di cori e fumogeni, fino all’arrivo ai settori E ed F, dove sono state registrate lunghissime file nel prefiltraggio. Poi è arrivato il momento dell’ingresso delle squadre, con la coreografia dei giallorossi, tra tricolore e bandiere, con una scritta che recitava “Figli della Lupa”. Momenti di passione anche nell’intervallo tra tempi regolamentari e supplementari, quando i tifosi presenti hanno intonato l’inno, così come già successo all’Olimpico in occasione di Roma-Feyenoord.

Lontani, ma allo stesso modo legati alla passione per i colori giallorossi, anche i 60mila dell’Olimpico si sono ritrovati prima al di fuori dell’impianto, nonché tutti i tifosi sparsi per i quartieri della capitale, come a Testaccio o al Mandrione; il punto di incontro per chi ha deciso di guardarla nell’impianto del Foro Italico è sempre Ponte Duca D’Aosta, dove i supporter hanno ingannato l’attesa intonando cori e accendendo fumogeni. Poi tutti dentro lo stadio, sold-out nonostante non c’erano giocatori in campo, ma solamente sei maxischermi installati per l’occasione, così come già successo solamente un anno fa. Prima del fischio d’inizio c’è stato il tempo di rivivere tutte le emozioni che hanno portato i giallorossi alla finale di Budapest, partendo dalla presentazione a Palazzo Fendi di Paulo Dybala e passando poi in rassegna tutti i gol che hanno portato alla partita di ieri, passando poi per le voci e le canzoni romane e romaniste, come “Mai sola Mai” di Marco Conidi – che ha cantato in live prima del fischio d’inizio – “Campo Testaccio” e “Forza Roma, Forza Lupi” e, infine “Roma, Roma Roma”.

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