Grande Slam

Australian Open, trionfo di Djokovic: 22 titoli dello Slam e numero 1 al mondo

Luca De Lellis

Abbiamo esaurito tutti gli aggettivi per definire Novak Djokovic. E allora procediamo prima con freddi ma significativi numeri. Il campione serbo conquista la sua decima edizione degli Australian Open lasciando un solo set per strada in tutto il torneo e dominando la finale contro il greco Stefanos Tsitsipas (6-3, 7-6, 7-6 il risultato finale). E da oggi, a distanza di quasi un anno dall’ultima volta, è di nuovo il numero 1 del mondo nel tennis. È il ventiduesimo titolo del Grande Slam per il tennista di Belgrado, che raggiunge così in cima alla classifica all-time Rafa Nadal, proprio colui che gli ha lasciato lo scettro di questo torneo. Giungono a 93 i titoli vinti da Djokovic nella sua straordinaria e irripetibile carriera, scavalcando così proprio il rivale e amico maiorchino.

 

  

 

Dopo 2 ore e 56 minuti di tennis sublime, al terzo match point Nole manda i titoli di coda sul primo Slam della stagione 2023 con un dritto affilato che pizzica la riga esterna e non viene contenuto da Tsitsipas. Poi si gira verso il suo angolo, immobile, e indica con la mano prima la testa e poi il cuore. Sì, Djokovic è un cyborg e lui le partite le vince mentalmente quasi prima di entrare in campo. Perché incute timore agli avversari, consapevoli che dovranno sudare ogni singolo punto, dovranno fare loro ogni singolo scambio giocando con una concentrazione e un livello qualitativo oltre la soglia del normale. E poi gli appuntamenti come questo quasi mai li sbaglia, soprattutto su questo campo: la Rod Laver Arena di Melbourne, ormai come una seconda casa. E pensare che l’anno scorso proprio questa casa non l’aveva accolto per tutte le questioni che sappiamo legate alla sua contrarietà alla somministrazione del vaccino anti-Covid.

 

 

Per quel che riguarda la partita, a Djokovic è bastato un solo break ottenuto nel quarto game per portare a casa un primo set giocato in maniera un po’ contratta da Tsitsipas, che ha avvertito la tensione del match. Il greco, nuovo numero 3 del mondo, è entrato in partita col passare dei minuti. Ma ha subìto psicologicamente i momenti importanti, si è fatto sopraffare dalla paura e alla fine ha vinto lei. Troppo impreciso anche con quel micidiale dritto che l’aveva portato fino all’atto conclusivo di un torneo giocato meravigliosamente bene, nel quale ha eliminato al quinto set degli ottavi anche il nostro Jannik Sinner. E allora ha mollato sia nel tie-break del secondo parziale, chiuso sul punteggio di 7-4, e anche all’inizio del tie-break del terzo set, nel quale è andato sotto 5-0. Ha provato nel miracolo ma ormai il dado era già tratto. Djokovic scoppia in un pianto liberatorio, le lacrime scendono sul suo viso mentre il suo team lo celebra. La Rod Laver Arena è tutta per un campione senza senso e senza tempo.