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Mondiali 2022, la Croazia batte ai rigori pure il Brasile e conquista un'altra semifinale

Luca De Lellis
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O’Ney agguanta O’Rey a quota 77 in maglia verdeoro, ma abbandona forse definitivamente il sogno di vincere un Mondiale. La Croazia fa la storia e torna in semifinale di Coppa del Mondo per la seconda volta consecutiva. Come in “The Scientist” dei Coldplay, “nessuno ha detto che sarebbe stato facile” per il Brasile, ma “nessuno aveva mai detto che sarebbe stato così difficile”. La nazionale di Dalic sembrava sull’orlo di un burrone quando la classe sconfinata di Neymar Junior ha prodotto forse il gol più bello di questo mondiale, nel recupero del primo tempo supplementare. Un sogno a occhi aperti per il popolo sudamericano. Ma lo spirito guerriero che abita i cuori dei croati si è rivelato ancora una volta. E allora ci ha pensato l’uomo che non ti aspetti, Bruno Petkovic, a firmare l’1-1 che ha consegnato il destino dei due popoli alla lotteria dei rigori. Ancora una volta a fare la differenza è stato il portiere Livakovic, già decisivo nei regolamentari per stoppare ogni velleità della banda brasiliana. Ha neutralizzato Rodrygo, mentre i croati con Vlasic, Majer, Modric e Orsic sono stati infallibili. Il palo di Marquinhos ha aperto le porte dell’inferno per i brasiliani.

 

 

Mai dare per morti i vicecampioni del mondo, insomma. Infatti, la formazione di Tite capisce subito che sarà dura sfangarla. Il primo tempo è di un tatticismo quasi snervante, e nessuna delle due squadre crea grosse opportunità. Qualche guizzo del numero 10 verdeoro e niente più, visto che Vinicius è chiaramente in serata “no”. Nella ripresa i cambi del Brasile sortiscono qualche effetto, visto che Antony e Rodrygo danno un po’ di vivacità e supporto al solito Neymar. Tante le parate importanti di Livakovic, soprattutto su Paqueta e O’Ney.

 

 

Si arriva così a uno dei punti di svolta del match, l’ultimo minuto dei supplementari. Neymar prende palla sulla trequarti, scambia con un primo compagno e poi con Paqueta, salta il portiere e deposita sotto la traversa il pallone del vantaggio del Brasile. Sembra finita, ma Modric e compagni danno dimostrazione di cosa vuol dire crederci fino alla fine. E anche qualche complicità degli avversari non guasta, perché prendere un contropiede a due minuti dalla fine dei supplementari è un harakiri imperdonabile. Petkovic, almeno, non lo fa. L’uomo della gavetta in Italia, vissuta nella provincia. Da Catania a Entella, da Verona a Bologna, con un una piccola sosta a Trapani. Una storia incredibile, un finale inaspettato. La Croazia è l’outsider che nessuno immaginava, per le lacrime inconsolabili di O'Ney.

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