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Impresa Italia in Coppa Davis, Fognini-Bolelli la portano in semifinale

Più forte delle assenze, più forte dei pronostici. A 8 anni dall’ultima volta, quando fu la Svizzera di Federer a stopparla, l’Italtennis tornerà a giocare una semifinale di Coppa Davis. All’esordio nella Final Eight di Malaga, gli azzurri sorprendono gli Stati Uniti per 2-1 e sabato si giocheranno l’accesso in finale. Con Jannik Sinner fuori causa e Matteo Berrettini infortunato ma comunque presente in Spagna per stare vicino ai compagni, sono Lorenzo Sonego e la premiata ditta Bolelli-Fognini a mettere il timbro sui punti che valgono la storica vittoria. «Sono veramente orgoglioso dei ragazzi, ognuno interpreta il proprio ruolo alla perfezione, si fanno trovare sempre pronti - applaude i suoi il capitano Filippo Volandri - Anche Matteo è stato importantissimo, ci ha dato consigli utili. Sono stati tutti bravi».

 

  

 

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L’Italia inizia a sentire profumo di impresa nel primo singolare dove Lorenzo Sonego gioca un match incredibile, al servizio non fa sconti e in poco meno di due ore di gioco fa fuori Frances Tiafoe, numero 19 del mondo: 6-3 7-6(7) il finale che premia il tennista torinese. «Sono entrato in campo molto convinto, mi ricordavo bene il match di qualche settimana fa - il riferimento alla sconfitta di Parigi-Bercy - Ho servito bene, sono stato aggressivo e non ho mai mollato. È stata una partita perfetta tatticamente». L’altro Lorenzo azzurro, Musetti, aveva davanti il compito più difficile, contro quel Taylor Fritz protagonista di un grande 2022 chiuso al nono posto nella classifica Atp e reduce dalla semifinale di Torino. Il 20enne di Carrara è bravo a tenergli testa ma non riesce a imitare Sonego: pesano i due set-point non concretizzati nel tie-break e alla fine Fritz si impone 7-6(8) 6-3, pareggiando i conti.

Si decide tutto in doppio e, ancora una volta, Simone Bolelli e Fabio Fognini non tradiscono: doppio 6-4, in un’ora e 19 minuti di gioco, contro Tommy Paul e Jack Sock. «Senza Sinner e Berrettini era molto, molto dura ma sapevamo di avere le nostre carte da giocare, in Coppa Davis può succedere qualsiasi cosa - le parole del ligure - Io e Simone abbiamo risposto presente, per questi colori abbiamo sempre dato l’anima. Adesso è giusto sognare». Ora un giorno di riposo «importantissimo perché abbiamo speso tanto», sottolinea ancora Volandri, sabato a partire dalle 13 si va a caccia di un’altra impresa: tornare a giocare una finale che manca dal 1998.