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Wimbledon, Jannik Sinner inarrestabile: Mikael Ymer battuto. Ora il match più difficile

Luca De Lellis
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La miglior versione della carriera sull’erba di Jannik Sinner fino alla metà del terzo set. Poi, complice qualche piccola sbavatura, il match si è allungato. Ciò non ha compromesso le sorti del risultato finale: 6-4 6-3 5-7 6-2 per battere lo svedese Mikael Ymer. E così, dopo aver sconfitto in quattro set il tre volte campione Slam Stan Wawrinka, ora il tennista altoatesino accede al terzo turno del torneo più prestigioso al mondo: Wimbledon. Oltre 3 ore di tennis a tratti sublime, impreziosito da dritti devastanti, passanti incredibili e soluzioni diverse dal gioco che Jannik ha solitamente manifestato nel corso della sua giovane carriera. A dimostrazione che il lavoro con il nuovo coach Darren Cahill sta portando i suoi frutti, in particolare su una superficie insidiosa come l’erba londinese.

 

 

Il forfait obbligatorio di Matteo Berrettini, uno dei principali favoriti del tabellone maschile, è una ferita che ha ancora bisogno di tempo per essere marginata. Il tennis azzurro ha perso il suo candidato principale per aggiudicarsi il primo Wimbledon della storia della Federazione italiana, impresa che lo scorso anno era sfumata solamente nell’atto finale per mano di Novak Djokovic. Nonostante ci sia ancora in gioco Lorenzo Sonego – che domani disputerà il suo secondo turno contro il francese Gaston – Sinner rimane l’unica speranza credibile cui gli appassionati italiani possono realmente aggrapparsi.

 

 

Il prossimo incontro sarà con il vincitore della sfida tra l’idolo di casa Andy Murray (vincitore del torneo nelle edizioni del 2013 e del 2016) e l’americano John Isner. In ogni caso una prova dall’alto coefficiente di difficoltà. Ma se c’è una qualità che Sinner ha costantemente palesato, è la sua capacità di alzare il livello nei momenti di maggiore difficoltà. Djokovic e Nadal, salvo eventuali problemi fisici, domineranno i rispettivi lati del tabellone (che novità!). Ma dietro di loro Sinner si candida a possibile outsider.

 

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