Dazn aumenta i prezzi, rivolta social. Insorge l'Unione Nazionale Consumatori: esposto urgente all'Antitrust
Non è più consentita la condivisione del profilo Dazn con amici e parenti non conviventi. La piattaforma streaming, che ha i diritti in esclusiva della serie A, ritocca le tariffe al rialzo e annuncia la rivoluzione cambiando l’impostazione sulla visione da più dispositivi. A partire dal 2 agosto chi sottoscriverà un abbonamento alla piattaforma dovrà pagare 29,99 euro al mese per un profilo standard (con la fruizione da un solo dispositivo) e 39,99 euro per un profilo ’plus’, ovvero quello che permette di fruire dell’abbonamento da due dispositivi contemporaneamente da luoghi differenti. Nell’offerta base infatti lo si potrà fare ma solo dalla stessa rete domestica, dunque dalla stessa linea wi-fi. Per mantenere la possibilità di visione contemporanea su più schermi (il limite di dispositivi registrati sale da 2 a 6) servirà dunque pagare il doppio. Gli abbonati possono recedere dal contratto, senza costi, entro 60 giorni.
Doppia visione con l'abbonamento plus, ecco le nuove tariffe Dazn
L’account di Dazn, come si evince dalla comunicazione che la piattaforma ha fatto oggi pervenire agli utenti, è personale e non può essere condivisa. Solo chi vive nella stessa abitazione può usare il tuo account Dazn, secondo le modalità prescritte. La decisione è volta ad arginare il fenomeno di un abbonamento cooperativo (la cosiddetta ’concurrency’) che aveva fatto alzare la voce ai vertici dell’azienda nel corso dell’ultima stagione. Al punto che a novembre 2021 era pronta ad ’oscurarè l’abbonamento condiviso. Dazn fu costretta però allora a fare marcia dopo la richiesta di chiarimenti da parte del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e le doppie utenze vennero confermate per tutta la stagione in corso. Ora il cambio di rotta che seppur annunciato ha sollevato le proteste degli utenti e dei consumatori (molti abbonati avevano aderito a una promozione di lancio a 10 euro in meno) e dei consumatori.
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L’Unc ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust, «in primo luogo perché nella comunicazione inviata agli utenti Dazn comunica le variazioni contrattuali, e gli aumenti già surreali, senza ricordare contestualmente all’abbonato il suo sacrosanto diritto di poter recedere, in violazione delle norme a tutela degli utenti», fa sapere Massimiliano Dona, presidente dell’ Unione Nazionale Consumatori. «È inaccettabile, poi, farsi gioco dei tifosi che seguono il calcio in televisione. Dazn è già stata graziata nella precedente stagione dal ritardo con il quale Agcom ha cambiato le regole sulla qualità delle trasmissioni, di fatto non pagandone il costo Ora attendiamo il pronunciamento urgente dell’Antitrust» conclude Dona. Il Codacons invita la Lega Serie A a valutare la possibilità di annullare il contratto con Dazn. Ma la Confindustria del pallone difende la scelta della piattaforma streaming: «L’offerta è in linea con altri grandi Ott in Europa, i due diversi piani di abbonamento presentati da Dazn consentono all’utente di scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze», ha sottolineato l’ad, Luigi De Siervo. Nelle prime giornate di campionato gli utenti evidenziarono buchi di segnale e una serie di problemi tecnici con sollevarono profonde critiche diffuse. Ora le modalità di accesso e i relativi aumenti dei costi, rischiano di creare ulteriore attriti tra la piattaforma streaming e gli utenti dopo un anno di ’convivenza'. E la rivolta social non è tardata ad arrivare. È che chi ha già postato la foto della disdetta del suo contratto.
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