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Rafael Nadal e il giallo del ritiro dopo il ko agli Internazionali di Roma
L’eliminazione di Rafael Nadal agli Internazionali di Roma, più che per mano di un ottimo Denis Shapovalov, è attribuibile in gran parte all’infortunio al piede subito dal maiorchino. Il 10 volte campione del torneo capitolino, recordman della storia, si è dovuto arrendere al dolore di un fastidio che si trascina ormai da inizio carriera: la Sindrome di Muller-Weiss. È lo stesso problema che lo scorso anno lo ha costretto a fermarsi per diversi mesi dopo la semifinale al Roland Garros con Djokovic. Nello specifico è una displasia dello scafoide tarsale, una deformità di una delle ossa situate nella parte centrale del piede. Essendo un infortunio cronico ci convive ormai da tempo immemore ma le sensazioni che ha mostrato di provare nel terzo set del match contro Shapovalov non lasciano ben sperare in vista dello Slam di Francia. Quando si tratta di Rafa, però, mai dire mai. Si parla di una leggenda del tennis e dello sport mondiale, che nel corso di questo ventennio ha fatto della resilienza il suo modo d’esistere. Nel 2022 è tornato dopo lunghi mesi di sofferenza e di inattività, conquistandosi l’Australian Open grazie ad una rimonta insensata su Daniil Medvedev, al quinto set, dopo 5 ore e 25 minuti di gioco. Mezzo uomo, mezzo supereroe. Ma a volte anche i supereroi possono essere vinti da cause di forza maggiore. Questa volta anche uno come Nadal è sembrato davvero impotente e vulnerabile di fronte ai suoi guai fisici.
Solo il tempo potrà dirci se l’ipotesi ritiro circolata nelle ore seguenti la cocente eliminazione contro il canadese verrà confermata. Il re della terra rossa, intanto, ha voluto salutare il pubblico di Roma attraverso un messaggio sui suoi canali social. Un pubblico che l’ha sempre amato e sostenuto, e che, dal 2005 in avanti, gli ha visto alzare al cielo il trofeo in 10 delle ultime 17 edizioni disputatesi al Foro Italico. “Ci vediamo l’anno prossimo!”, è una promessa che Nadal sarà nelle condizioni di mantenere?