retroscena
Juventus sull'orlo di una crisi di nervi, con chi se la prende Pavel Nedved
La Juventus esce dalla finale di Coppa Italia con le ossa rotte. Non solo per la seconda sconfitta in due finali con l’Inter disputate in questa stagione ma anche per le reazioni interne alla società che hanno seguito la partita. Stando a quanto riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il vicepresidente bianconero Pavel Nedved non ha digerito con serenità il tracollo della squadra avvenuto nei supplementari. In un primo momento, infatti, si sarebbe verificato un duro faccia a faccia con i giocatori al termine dei 120 minuti di gioco. Dopo pochi istanti, invece, il bersaglio sarebbe diventato l’allenatore: Massimiliano Allegri.
Non è un segreto che il vincitore del Pallone d’Oro 2003 non nutra una stima profonda nei confronti del tecnico livornese, tanto che nel 2019 lui e Fabio Paratici sono stati i principali sponsor di una rivoluzione in panchina con l’approdo di Maurizio Sarri. Due i capi d’accusa imputati all’uomo che ha condotto la Juve a due finali di Champions: alcune decisioni nell’undici schierato dall’inizio e il suo nervosismo a bordo campo, che gli è costato anche l’espulsione con conseguente squalifica e multa. In realtà c’è molto di più. L’intera stagione bianconera è stata deludente, nonostante il colpo Vlahovic nella sessione di gennaio. Gli zero titoli complessivi, per la prima volta dopo 10 anni, ne sono la prova concreta.
La Juve ha raschiato il fondo del barile ma il disastro non è attribuibile solamente ad Allegri. Hanno inciso scelte societarie discutibili, a partire dal “colpo del secolo” di Cristiano Ronaldo – poi lasciato andare via a pochi giorni dalla fine del mercato senza poterlo sostituire in maniera adeguata - fino ad arrivare all’addio di Marotta, che sta dimostrando all’Inter quanto possa essere un valore aggiunto per il proprio club. Un disastro partorito ai piani più alti del club, che ha portato alla conclusione del ciclo di vittorie più lungo della storia del calcio italiano.
Ora che la stagione è agli sgoccioli è tempo di piani futuri. Nedved, che si è intrattenuto in una discussione post-partita con Andrea Agnelli, Arrivabene e Cherubini, vorrebbe la testa di Allegri. Ma significherebbe il quarto cambio di guida tecnica nelle ultime 4 stagioni. Un trend non certo utile per costruire qualcosa di importante che la Juve non si può permettere. Agnelli lo sa bene e, per questo, l’ex allenatore del Milan non sembra essere sulla graticola. Ma l’estate dei bianconeri si annuncia bollente con possibili scossoni all’orizzonte. Il mercato, intanto, dovrà portare necessariamente delle risposte per colmare il gap creatosi non soltanto in Italia ma anche, e soprattutto, in Europa.