il magnate russo
Roman Abramovich sommerso da bollette e carta igienica: deve pagarsi tutto da solo
Con le spalle al muro. L'Inghilterra non allenta la morsa sugli oligarchi russi e li blocca in ogni attività. Ne sa qualcosa Roman Abramovich, costretto a mettere in vendita il Chelsea. E non solo. Tutti i suoi beni sono congelati a causa della vicinanza con Vladimir Putin.
Secondo quanto riportato dal Sun, il magnate starebbe addirittura faticando a pagare le bollette e i le spese della Team Fusion, la società che gestisce la sua sicurezza in Gran Bretagna.
Raccontano che addirittura le sue guardie del corpo devono comprarsi da soli la carta igienica e pagare di tasca propria anche gli abbonamenti al wifi e alla tv. Cancellati anche tutti gli altri vantaggi gratuiti - come pane, latte, tè e caffè - mentre le case a disposizione dello staff nel quartiere di Chelsea sono passate da tre a una e il team è stato ridotto.
A intervenire è stata Irina Malandina , ex moglie di Abramovich, intervenuta per saldare i conti della società, che costa 40mila sterline al mese. La donna ha quindi deciso di tagliare le spese «non necessarie». Inoltre sono arrivati problemi anche per la famiglia dell'oligarca, che vive in una magione da 20 milioni di sterline nel West Sussex: tutti i cavalli sono stati venduti e il ricchissimo parco macchine, che comprende pure una Mercedes Gullwing del valore di 1,2 milioni di sterline, è stato messo in deposito.
Nel frattempo Abramovich sta continuando a cercare un acquirente per il Chelsea. Il consorzio svizzero-americano guidato dall’86enne Hansjoerg Wyss è stato semplicemente scelto dalla banca commerciale Raine come offerente privilegiato - si parla di una proposta da quasi 5 miliardi di euro - e ha così eliminato gli altri concorrenti, fra cui il consorzio retto da Stephen Pagliuc, aattuale proprietario dell’Atalanta, e da Sir Martin Broughton. L’ultima parola sull’acquisizione spetterà al governo britannico.