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Joao Sacramento è stato mandato via da Josè Mourinho per i contrasti con i calciatori

Alessandro Austini
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Un addio molto meno sereno di quanto racconti la facciata formale della separazione consensuale. Joao Sacramento lascia Trigoria tra il sollievo di molti e la netta convinzione di Mourinho che un suo «uomo» non fosse più adatto a restare nello staff. Raccontano di contrasti che andavano avanti da diverse settimane, il giovane assistente dello Special One non andava a genio a più di un giocatore ed evidentemente ha finito per rompere con il «grande capo», che ha constatato la totale assenza di empatia tra Sacramento e buona parte dello spogliatoio. In una fase in cui lo Special One la fa davvero da padrone a Trigoria, non c'è stata altra soluzione che fare le valigie, con il sostituto Salvatore Foti che da tre giorni lavora già in campo.

 

 

Intanto, dopo aver comunicato la positività al Covid di un giocatore che ha chiesto di rimanere coperto dalla privacy, ieri la Roma ha annunciato che c'è un altro giallorosso costretto a fermarsi per il virus: è Mayoral, reduce come tanti dalla vacanza a Dubai, che sui social ha ufficializzato il suo contagio dopo che il tampone molecolare ha confermato i sospetti dei giorni scorsi. «Nel frattempo mi alleno in casa in attesa di poter tornare con la squadra» ha scritto lo spagnolo, che teoricamente, come il suo compagno, ha ancora tempo per «negativizzarsi» in tempo utile per Milan-Roma di giovedì.

 

 

Intanto Mourinho ha recuperato Pellegrini e Abraham, gli unici indisponibili a San Siro saranno - casi Covid a parte - Spinazzola e i due convocati in Coppa d'Africa Diawara e Darboe. Ci sarebbe anche Felix, ma il ragazzo ha deciso di non rispondere alla chiamata del Ghana che oggi ufficializzerà la lista definitiva dei selezionati. 

 

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