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La Roma di Mourinho cerca la svolta contro l'Atalanta

Alessandro Austini
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Un complesso d’inferiorità che sta sfociando nella rassegnazione. Quando la Roma affronta le squadre che la precedono in classifica sembra consegnarsi in partenza. Bene che vada un pareggio, di vincere non se ne parla proprio.

Non una sensazione, ma fatti certificati dai numeri che vanno avanti ormai da troppo tempo. A prescindere dagli interpreti fra campo e panchina. Se si eliminano l’unica vittoria «simbolica» ottenuta in casa della Juventus all’ultima giornata del campionato 2019/20, con lo stadio vuoto, e il successo nel derby di ritorno della scorsa stagione, che contava ormai quasi esclusivamente per l’onore, da novembre del 2019 i giallorossi non hanno mai vinto nessuna partita contro le «big» della Serie A, compresa l’Atalanta che si è guadagnata lo status da grande con tre qualificazioni consecutive alla Champions.

Appena 21 i punti conquistati sugli 87 disponibili nei 29 scontri diretti disputati a partire dal primo dei due campionati con Fonseca in panchina, ottenuti vincendo appena quattro gare (con Napoli e Milan in casa oltre alle due citate in precedenza contro Juventus e Lazio), pareggiandone 9 e lasciando l’intera posta agli avversari per ben 16 volte. La musica non è cambiata neppure con Mourinho in panchina: un pareggio e quattro sconfitte fin qui nei big-match stagionali, tra polemiche, errori arbitrali ma pure prestazioni sconfortanti come quella contro l’Inter.

Non è certo guardando ai numeri delle sfide più recenti con l’Atalanta che si possa ritrovare fiducia. La Roma non ha mai battuto i bergamaschi negli ultimi sette incroci: ne ha persi quattro e pareggiati tre e l’ultimo successo risale ad agosto 2017 in casa dei nerazzurri, grazie alla punizione di Kolarov. Era la prima gara ufficiale della gestione Di Francesco e quella squadra arrivò a giocare la semifinale di Champions League.

Quattro anni dopo il fronte è totalmente ribaltato, Gasperini guarda dall’alto in basso la Roma di Mourinho, con 9 punti di vantaggio in classifica e una solidità acquisita negli anni che al momento i giallorossi si sognano. Ma il calcio è fatto anche per ribaltare i pronostici e a Trigoria stanno provando a preparare la partita della svolta. Con studio dell’avversario e gestione delle forze. Ieri in quattro hanno svolto un lavoro individuale programmato: Mkhitaryan, Karsdorp, Ibañez e soprattutto Smalling. Si attende la rifinitura di oggi per testare le sensazioni dell’inglese, che durante la gara con lo Spezia ha lamentato l’ennesimo fastidio muscolare. Ma Mourinho spera di averlo e intanto recupera Carles Perez, tornato in gruppo e pronto a partire dalla panchina a Bergamo.
 

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