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Nuovo terremoto sul calcio: la Figc indaga sulle plusvalenze di Juventus e Napoli

Alessandro Austini
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I conti non tornano da anni. Ma adesso, complice la pandemia, la bolla del calcio è definitivamente scoppiata e c’è chi indaga sui bilanci dei club, che ricorrono in modo sempre più esasperato al meccanismo delle plusvalenze attraverso scambi di giocatori, spesso senza alcun passaggio di denaro «reale».

Il giocattolo si è rotto un po’ ovunque, in Italia Juventus, Milan e Inter hanno sommato perdite da 1 miliardo di euro in due anni, la Roma è arrivata a quasi 400 milioni e anche la sempre prudente Lazio di Lotito è andata in «rosso» per due stagioni consecutive. Il nuovo, potenziale ciclone sulla Serie A lo ha aperto lo scorso luglio la Consob, dando il via a una verifica ispettiva sui conti della Juventus, puntando il mirino su alcune operazioni di calciomercato. Sono finiti sotto la lente d’ingrandimento dell’organo di controllo l’esercizio chiuso dal club di Agnelli il 30 giugno 2020, la semestrale al 31 dicembre 2021 e altri affari realizzati nel corso del primo semestre 2021. Adesso è la Covisoc a intervenire.

Con alcune pec inviate tra il 19 e il 21 ottobre scorsi, la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche ha segnalato alla procura Figc e al presidente Gabriele Gravina l’opportunità di analizzare il pericoloso fenomeno definito «di sistema. Un vero e proprio trend in cui la carenza di liquidità ha indotto i club ad indirizzarsi verso schemi negoziali permutativi».

La relazione inviata alla Federcalcio riguarda solo una parte degli affari che potrebbero destare sospetti, con le dovute cautele: la stessa Covisoc ricorda come «il trading reciproco di calciatori costituisce un quid che dipende spesso dal modello di business di ciascun club». Inoltre, stabilire il reale valore di un calciatore è «un esercizio notoriamente difficile e non assistito da un adeguato livello di elaborazione scientifica».

Sono state prese in esame alcune operazioni di mercato delle ultime due stagioni sportive e ben 14 scambi riguardano la Juventus. Il più oneroso è quello realizzato con il Barcellona tra gennaio e giugno 2020: si comincia con Pereira Da Silva ceduto ai catalani per 7,886 milioni di euro (gioca ancora nel Barça B), poi è Pjanic a passare in blaugrana per 60,842 milioni, mentre fanno il viaggio inverso Arthur (72 milioni) e Marques (8,2 milioni). Al di là delle valutazioni tecniche - un anno dopo Pjanic è stato «regalato» in prestito al Besiktas, Marques è finito in serie B spagnola mentre Arthur fatica a imporsi come titolare nella Juventus - il club di Agnelli, grazie alle due cessioni, ha realizzato plusvalenze per complessivi 50 milioni di euro circa. 

Stesso meccanismo si può riscontrare nel mega-scambio con il Manchester City, sempre nell’estate 2020: Cancelo e Taboada volano in Inghilterra per 75 milioni di euro totali, generando una plusvalenza da oltre 40 milioni a bilancio, Danilo e Correja (ora in prestito al Parma) arrivano in bianconero per 47,5 milioni.

Se per questi affari incrociati c’è stato comunque un passaggio di denaro fra le società, la Covisoc ha notato in altri casi una quantomeno curiosa corrispondenza tra la somma dei prezzi pattuiti per i singoli calciatori. Lo scorso gennaio, ad esempio, Rovella viene ceduto alla Juve (che lo lascia comunque in prestito ai liguri) per 18 milioni di euro, contestualmente la società, allora gestita da Preziosi, compra Portanova a 10 milioni e Petrelli a 8 milioni. Totale: 18 milioni, saldo finanziario dell’operazione zero euro, ma doppia plusvalenza garantita per le due società. Il club di Agnelli fa lo stesso con il Lugano (scambio Monzialo-Lungoyi valutati 2,5 milioni a testa), il Marsiglia (Tongya-Marley, 8 milioni, entrambi finiti poi nelle seconde squadre), mentre si spostano pochissimi soldi negli scambi chiusi con Pro Vercelli, Basilea, Amiens, Novara, Parma, Pescara e Pisa che riguardano giovani e giocatori perlopiù sconosciuti.

Nello studio curato dalla Covisoc compare anche il Napoli, che ha acquistato il fortissimo attaccante Osimhen a 71,25 milioni dal Lille, girando ai francesi Karnezis, Manzi, Palmieri e Liguori: quasi 20 milioni l’ammontare delle plusvalenze realizzate dal club di De Laurentiis. Segnalati anche una serie di scambi tra Pescara e Parma, tra Sampdoria e Chievo, mentre la Juventus ricompare nel giro d’affari con l’Empoli riguardante Mancuso, Adamoli, Lipari, Maressa e Olivieri

La Covisoc, una volta appresa la verifica aperta la scorsa estate dalla Consob, ha nel frattempo chiesto alla Juventus «elementi informativi al riguardo». La palla passa ora alla Procura Figc, che non ha aperto al momento nessun procedimento. Ma il tema è già finito sul tavolo del procuratore Giuseppe Chinè, con un scambio di pareri con la Covisoc risalente allo scorso aprile. La materia è complessa, ma a questo punto indagare è diventato un obbligo. 

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