Dalle qualificazioni al trionfo, la favola di Emma Raducanu agli Us Open
La favola a lieto fine è quella di Emma Raducanu. La finale fra teenager sul cemento di Flushing Meadows se l’aggiudica la 18enne britannica, numero 150 del mondo (era 338 prima di raggiungere gli ottavi a Wimbledon), che dopo essere partita dalle qualificazioni conquista il primo Slam della carriera superando nell’ultimo atto l’altra grande rivelazione del torneo, anche lei classe 2002, Leylah Fernandez: 6-4 6-3 il punteggio all’Artur Ashe Stadium. Quarta tennista di sempre a raggiungere la finale del Major a stelle e strisce al debutto dopo Pam Shriver (1978), Venus Williams (1997) e Bianca Andreescu (2019), Emma Raducanu interrompe anche il lungo digiuno del tennis britannico al femminile: l’ultima gioia in uno Slam l’aveva regalata Virginia Wade nel 1977, regina di Wimbledon a scapito di Betty Stove. Un vero e proprio capolavoro, passato attraverso il purgatorio delle qualificazioni e proseguito, senza nemmeno perdere un set, attraverso successi inaspettati come quello sulla campionessa olimpica Belinda Bencic o, in semifinale, sulla greca Maria Sakkari.
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Mancava l’ultimo tassello, e nella prima finale tutta under 20 a New York dal ’99 (quando la 17enne Serena Williams ebbe la meglio sulla 18enne Martina Hingis), Emma completa la sua opera spezzando il sogno della coetanea, numero 73 Wta e capace di eliminare una dopo l’altra Naomi Osaka, Angelique Kerber, Elina Svitolina e Aryna Sabalenka. Tanta tensione nei game iniziali della finale, come comprensibile, con break e contro-break e poi un equilibrio sostanziale fino al 5-4. Nel decimo game, però, Raducanu cambia marcia in risposta, si procura due set point con altrettanti vincenti, li spreca, ma nel vortice dei vantaggi tira fuori ancora uno splendido lungolinea col diritto per chiudere il primo set. La Fernandez accusa il colpo, prova a mantenersi in scia a inizio secondo set ma poi la britannica scivola via rapidamente: 4-1 e 5-2 per Raducanu, che non sfrutta due match point e all’improvviso, sul 5-3, si trova a fronteggiare una pericolosa palla break. Ma il necessario medical time-out per una piccola ferita rimediata cadendo toglie un pò di spinta alla Fernandez e al rientro in campo la britannica chiude il match con un ace. Per la Raducanu, da lunedì numero 23 del ranking mondiale con un balzo di ben 127 posizioni (mentre Fernandez salirà dal numero al numero 28), il sogno è realtà.