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Leonardo Bonucci difende la sfilata azzurra sul bus: "Lo hanno permesso le autorità"

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Giada Oricchio
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Leonardo Bonucci non ci sta e smonta le accuse del prefetto di Roma Matteo Piantedosi: “A ognuno il suo ruolo, facile scaricare le colpe sugli altri”. La vicenda è quella della parata della Nazionale italiana sul pullman scoperto per le vie di Roma per festeggiare la conquista degli Europei di calcio. Un corteo che ha creato maxi assembramenti e che ora si teme possa portare a un’impennata delle infezioni da Covid-19.

Il giorno dopo la sbornia calcistica in molti si sono chiesti chi avesse autorizzato la sfilata ed è partito uno scaricabarile tra Prefettura, FIGC e giocatori nel totale silenzio del Ministro dell’Interno Lamorgese. In particolare, il prefetto Piantedosi ha fatto capire che Chiellini e Bonucci avevano fatto pressioni sulle forze dell’ordine per avere un bus senza tetto che avrebbe aumentato la folla di tifosi per strada.

Ma in un’intervista al Corriere della Sera, il difensore azzurro Bonucci dà un’altra versione dei fatti: “Le autorità hanno acconsentito all’utilizzo del pullman scoperto dicendo che sarebbero state in grado di gestire la situazione. A ognuno il suo compito e il suo ruolo. E’ semplicistico e molto italiano scaricare le colpe sugli altri” e spiega: “Arrivati davanti a Palazzo Chigi ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il pullman coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa con le istituzioni. Noi non ci permetteremmo mai e poi mai di sostituirci alle autorità competenti”. Dunque, l’intera delegazione, non solo i due giocatori “incriminati” hanno voluto l’altro mezzo di trasporto e le autorità hanno acconsentito. Anche la FIGC in una nota ufficiale ha  sottolineato di aver avuto il massimo rispetto delle istituzioni e dei tifosi.

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