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Spinazzola il tifoso speciale a Wembley: "Sogno Cristante che alza la coppa"

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È volato con i compagni a Londra. Perché questa finale è anche merito suo, migliore degli azzurri fino al terribile infortunio nella gara col Belgio che lo ha fermato sul più bello e ha fatto piangere anche la Roma. Leonardo Spinazzola ora è un tifoso speciale dell'Italia, che sta facendo sognare un Paese intero.

«Tornassi indietro, riproverei quell’allungo. Lo farei altre cento volte ancora per andare a prendere un metro in più all’avversario e spostare la partita dalla nostra parte. Niente di straordinario, sono le regole degli Azzurri: in fondo a quest’avventura ci arrivi solo se sei disposto a dare l’anima per i tuoi compagni». Inizia così la lettera che Leonardo Spinazzola ha dedicato ai compagni di Nazionale stasera attesi dalla finalissima di Euro 2020 con l’Inghilterra.

L’esterno, infortunatosi nel match contro il Belgio, sarà in tribuna a Wembley. «L’infortunio mi ha strappato al campo ma non poteva portarmi via dal gruppo: anche mio figlio Mattia, tre anni appena, ha capito che papà, sul divano di casa, stasera proprio non ci poteva stare», scrive il giocatore nella lettera pubblicata dalla Stampa. «Sono emozionato, non lo nascondo. Quando sono salito sull’aereo per Londra sono rinato un pò: tra poche ore sarò in campo con i ragazzi e in tribuna con il Paese, poteva andare meglio ma anche peggio».

 

«A Wembley ci aspetta l’ultima battaglia di questo Europeo, il torneo che porterò dentro per sempre: dalle notti magiche dell’Olimpico fino al tempio del calcio contro i padroni di casa, di strada ne abbiamo percorsa», prosegue. «Nel mio caso il destino ha preteso che aggiungessi qualche chilometro in più a questo viaggio, una tappa della sofferenza in Finlandia, per aggiustare il Tendine di Achille. Ora sono pronto, sento di avere ancora tanto da dare: sulla fascia tornerò tra qualche mese, ma mi piace pensare che stasera ci sarà di nuovo da spingere tutti insieme», aggiunge l’esterno della Nazionale.

«Accarezzo un’immagine là in fondo: vorrei che le mani di Bryan Cristante, il primo compagno a consolarmi dopo l’infortunio, stanotte sollevassero qualcosa di più prezioso della mia testa. Ci siamo, Forza Azzurri», conclude.

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