INCHIESTA

Biglietti falsi e rimborsi, che figura per gli arbitri: le carte che inchiodano Pasqua e i colleghi

Alessandro Austini

Il nuovo scandalo sugli arbitri italiani non ha nulla a che fare con rigori inventati o partite «comprate» dai club. È un’imbarazzante storia di rimborsi gonfiati, per arrotondare di qualche centinaia di euro la diaria da trasferta, come se non bastasse la lauta ricompensa da 3800 euro lordi garantita a ogni arbitro per una gara di serie A, oltre al compenso fisso annuale da 90mila euro percepito dagli «internazionali» e di 30mila per tutti gli altri.

Dopo lo scandalo emerso nei giorni scorsi sui voti manipolati nelle valutazioni degli organi federali - quelle che poi determinano graduatorie e carriere dei «fischietti» - finito sotto la lente della Procura di Roma e della Figc, un altro caso mette in imbarazzo una categoria da sempre discussa. Un’indagine interna dell’Aia ha scoperchiato un raggiro fatto di biglietti aerei e treni taroccati o mai esistiti, che ha portato la Procura Federale ad aprire un fascicolo dopo la ricezione della segnalazione. Intanto la stessa associazione degli arbitri ha sospeso in via cautelare tre direttori di gara della Can di serie A - Fabrizio Pasqua della sezione di Tivoli, Federico La Penna di Roma 1 e Ivan Robilotta di Sala Consilina - e quattro assistenti: fa questi c’è il salernitano Valentino Fiorito.

  

L’inchiesta va avanti da diverse settimane e il 21 aprile scorso l’Aia ha inviato la documentazione alla Figc, che si appresta a chiudere il procedimento: da stabilire se ci siano state infrazioni disciplinari o violazioni del codice etico. Già da più di un mese arbitri e assistenti finiti sotto indagine non sono stati designati e non lo saranno per l’ultima giornata di campionato né per i playoff di Serie B: da ieri il motivo è chiaro.

Nelle carte degli inquirenti emerge ad esempio che l’arbitro Pasqua è stato messo sotto osservazione per quattro rimborsi sospetti. In occasione di Parma-Cagliari del 16 dicembre 2020, il «fischietto» romano avrebbe dichiarato di aver sostenuto spese ferroviarie per 117,10 euro oltre a 45 euro di parcheggio alla stazione Termini. Ma i controlli effettuati dall’Aia hanno rilevato che i biglietti dei treni in questione risultano in realtà acquistati per un importo totale di 65 euro mentre il garage all’Esquilino sarebbe costato all’arbitro 28,10 euro e non 45: una difformità emersa anche grazie al controllo della targa dell’auto.

Lo stesso Pasqua ha chiesto un rimborso di 620,82 euro per i biglietti aerei utilizzati per andare a dirigere Udinese-Napoli dello scorso 10 gennaio. In questo caso, però, i due ticket delle tratte Fiumicino-Trieste e Venezia-Fiumicino gli sarebbero costati rispettivamente 110,16 euro e 210,66. Praticamente la metà di quanto dichiarato nella nota spese. Un mese dopo l’arbitro è stato designato per Atalanta-Napoli e avrebbe richiesto un rimborso per un biglietto aereo di 351,98 euro risultato addirittura inesistente. 

Si sarebbe invece ingegnato al computer l’assistente Fiorito. Designato per Sassuolo-Inter del 28 novembre 2020, ha presentato spese ferroviarie da 365 euro e un parcheggio Telepass da 69 euro, ma entrambi i biglietti del treno sono risultati inesistenti e il documento relativo al parcheggio sarebbe stato «ritoccato informaticamente». Il 27 gennaio Fiorito era invece a Bergamo per Atalanta-Lazio. Nella nota spese il biglietto d’andata del treno in realtà risulta essere stato usato da un’altra persona mentre quello di ritorno sarebbe falso, oltre alla ricevuta Telepass modificata al pc: totale 559 euro. All’Aia risulta taroccata anche la nota spese per Pordenone-Cittadella di serie B a febbraio: due treni inesistenti e un altro parcheggio Telepass come sopra, per altri 495 euro dichiarati.

Nel mondo arbitrale c’è chi giura che non sia finita qui, di sicuro il nuovo numero uno dell'Aia Alfredo Trentalange ha un lungo lavoro davanti per restituire credibilità a una categoria diretta per 12 anni da Marcello Nicchi tra mille sospetti e difficoltà.