Minacce e pressioni dall'Uefa. Juve, Real e Barcellona sganciano la bomba
«Ci rincresce vedere come i club nostri amici e partner fondatori della Super League si trovino ora in posizione incoerente e contraddittoria avendo sottoscritto ieri numerosi impegni con l'Uefa. Tuttavia, poiché permangono i problemi concreti che hanno portato i dodici club fondatori ad annunciare la Super League alcune settimane fa, ribadiamo che, per onorare la nostra storia, per ottemperare agli impegni assunti nei confronti dei nostri stakeholders e dei nostri tifosi, per il bene del calcio e per la sostenibilità finanziaria del settore, abbiamo il dovere di agire in maniera responsabile e di perseverare nel raggiungere i nostri obiettivi, nonostante le continue e inaccettabili pressioni e minacce ricevute da Uefa». È quanto si legge in un comunicato congiunto diffuso da Juventus, Real Madrid e Barcellona, le tre società che non hanno abbandonato il progetto Superlega.
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I tre club hanno poi ricordato che «il progetto Super League è stato concepito congiuntamente dai dodici club fondatori con lo scopo di fornire soluzioni all’attuale insostenibile situazione del settore calcistico. I dodici club fondatori hanno condiviso la stessa preoccupazione - così come altri stakeholders nel calcio europeo - particolarmente nel contesto socio-economico corrente, che riforme strutturali siano indispensabili per assicurare che il nostro sport permanga di interesse e sopravviva nel lungo periodo. Per rispondere a ciò, il 18 aprile hanno annunciato la loro volontà di creare la Super League e di instaurare un canale di comunicazione con Uefa e Fifa, in un costruttivo spirito di collaborazione tra le parti, così come reso noto a ciascuna di esse nella stessa data; con il massimo rispetto per le attuali strutture e per l’ecosistema del calcio. I club fondatori hanno espressamente convenuto che la Super League avrà luogo quando riconosciuta da Uefa, da Fifa o da entrambe, oppure quando, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, considerata quale competizione compatibile a tutti gli effetti con il permanere dei club fondatori nelle rispettive competizioni domestiche. Tuttavia, a dispetto di tali circostanze, Uefa e Fifa si sono sinora rifiutate di stabilire un adeguato canale di comunicazione; e al fine di apportare stabilità finanziaria all’intera famiglia del football europeo, attualmente impattata da una crisi profonda che minaccia la sopravvivenza di molti club. Testimonianza di questo sono gli impegni annunciati a destinare annualmente fondi di solidarietà di importo garantito, rispetto a quelli distribuiti da Uefa, e a rafforzare le regole di sostenibilità finanziaria, attraverso la creazione di un chiaro, trasparente ed efficace sistema di controllo, soggetto a verifiche da parte di esperti».
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«I dodici club fondatori hanno condiviso come la Super League rappresenti un’opportunità unica per offrire ai tifosi in tutto il mondo il miglior spettacolo possibile e per rafforzare l’interesse globale nel calcio, che non è un fatto immutabile e che è soggetto a nuovi trend generazionali. Inoltre, hanno condiviso che uno degli obiettivi principali è la promozione del calcio femminile su scala globale, una enorme, ma attualmente sottostimata, opportunità per il settore - aggiungono Juve, Barcellona e Real Madrid, ribadendo a "Fifa, Uefa e a tutti gli stakeholder del calcio, come abbiamo fatto in numerose occasioni a partire dall’annuncio della Super League, il nostro impegno e la nostra ferma volontà di discutere insieme, con rispetto e nell’osservanza dei principi di diritto ma scevri da intollerabili pressioni, le soluzioni più appropriate per la sostenibilità dell’intera famiglia del calcio".
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