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Il sogno realizzato di Ebrima Darboe: esordio con la Roma dopo l'arrivo in Italia da rifugiato

Filippo Biafora
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Il lieto fine a tinte giallorosse di una favola cominciata in Sicilia, passata poi per Rieti e terminata nel migliore dei modi possibile a Roma. Nella partita di ieri tra la squadra di Fonseca e la Sampdoria l’unica nota serena della serata è stato l’esordio tra i grandi di Ebrima Darboe, centrocampista classe 2001 nato in Gambia. La storia di Darboe non è quella di un ragazzo che ha fatto un normale percorso calcistico culminato con la prima apparizione con la Roma, bensì si tratta di una trama che dà speranza a tanti ragazzi che crescono con il sogno del calcio come ancora di salvezza per la vita.

Partito dal Gambia a 14 anni Darboe ha lasciato la famiglia e si è messo in testa di arrivare in Italia alla ricerca di fortuna e di una vita migliore e alla fine ce l’ha fatta. Lasciato il suo paese natale ha attraversato l’Africa fino a raggiungere le coste della Libia da dove si è poi imbarcato su un barcone per raggiungere la Penisola, tentativo riuscito grazie ad una ONG. Giunto sul territorio italiano senza alcun familiare il giovane Ebrima è stato incluso nel progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati): il programma lo ha spedito a Rieti dove è stato affidato ad un assistente sociale che lo ha seguito negli anni dell’adolescenza. Darboe però oltre alla voglia di salvezza grazie all’Italia ha anche in testa il calcio e grazie a questo suo incessante desiderio di farcela è infine arrivato alla Roma. I giallorossi lo hanno pescato dallo Young Rieti, una squadra amatoriale in cui aveva spiccato per doti e qualità con il pallone e grazie alla quale era riuscito a mettere su un fisico adatto allo sport, visto che nei primi mesi era largamente sottopeso per via delle difficoltà e delle peripezie con cui aveva dovuto avere a che fare. Il provino con la società di Trigoria va in scena nel 2018, ma prima di arrivare al tesseramento ufficiale passano diversi mesi a causa delle lungaggini Fifa per motivi burocratici. Ottenuto il via libera il ragazzo viene aggregato alla squadra di Alberto De Rossi, con il quale a partire da gennaio 2019 ha accumulato un totale di 52 presenze e 8 gol.

 

Darboe dopo un paio d'anni è riuscito alla fine a raggiungere il culmine del tragitto, giocando i 7 minuti più recupero del secondo tempo della sfida con la Samp (maglia numero 55), per quella che era la sua dodicesima convocazione in prima squadra. La prima chiamata di Fonseca risale addirittura alla scorsa stagione, quando a causa di numerosi infortuni l’allenatore è costretto a pescare dalla Primavera per rimpinguare la panchina: nell’elenco dei convocati per quel match di ottobre con il Milan apparve per la prima volta il nome di Darboe, aggregato poi con costanza dal tecnico portoghese tra campionato e gare europee (per il girone di Europa League di quest’anno non poteva essere disponibile in quanto non aveva ancora raggiunto i requisiti per essere inserito nella lista B). Darboe, assistito dall’agente Giorgio Ghirardi insieme a Miriam Peruzzi, ha firmato il contratto da professionista fino al 2023 nell’estate del 2019 - “La realizzazione di un sogno” disse nell’occasione - e ora spera di avere un’altra chance nel finale di stagione. Il suo procuratore ha ricevuto diverse richieste da club europei che hanno posato con attenzione gli occhi sul ragazzo e nelle prossime settimane andrà deciso il suo futuro: Tiago Pinto ha intenzione di costruire per il futuro una rosa di 17-18 giocatori a cui aggregare altri 5-6 giovani provenienti dal settore giovanile e quello di Darboe può essere un profilo adatto (magari in compagnia di Milanese, Ciervo, Tripi e Zalewski) per completare la squadra. Ma oltre a pensare all’anno che verrà il classe 2001 può godersi un momento magico dopo l’esordio, con un pensiero per la famiglia in Gambia e per tutti quei ragazzi che come lui sognano di farcela grazie ad un pallone che rotola sul campo. 

 

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