Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

La Superlega spacca il calcio europeo. Ira di Ceferin con Agnelli

Simone Pieretti
  • a
  • a
  • a

Dodici club vendono l’anima al diavolo, gli americani mettono le mani sul pallone. La notte dei lunghi coltelli ha prodotto la creazione della Superlega, una nuova competizione calcistica europea di carattere privatistico, ovvero senza il coinvolgimento dell’Uefa e delle federazioni nazionali, organizzata dai quindici club fondatori e finanziata dalla banca americana JPMorgan con 3,5 miliardi. Tra i club fondatori ci sono Juventus, Inter e Milan ma anche i maggiori club di Spagna e Inghilterra, società indebitate fino al collo hanno scelto lo strappo con l’Uefa pur di non affogare nei loro stessi debiti. Al 30 giugno 2020, tutti i club fondatori avevano mostrato un consistente disavanzo di bilancio; la Juventus segnava 611 milioni in negativo, l’Inter 543 milioni, il Milan soltanto 168 milioni. Le squadre spagnole non sono andate meglio: Real Madrid 467 milioni in rosso, il Barcellona 704, l’Atletico Madrid 469 milioni. E anche in Inghilterra la situazione non va meglio: si va dal deficit del Tottenham da 970 milioni, fino ai 138 milioni in rosso del Manchester City, passando per il Chelsea (- 174), il Liverpool (- 295), l’Arsenal (- 372) e il Manchester United (- 675).

 

 

Finora soltanto 12 dei 15 club sono usciti allo scoperto, il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund si sono chiamati fuori, il Paris Saint Germain al momento non si è esposto, ma difficilmente sposerà tale progetto. La Superlega prevede la partecipazione delle 15 squadre fondatrici che avranno sempre accesso al torneo, e di 5 formazioni invitate di volta in volta a prender parte al torneo, presumibilmente scelte tra Serie A, Liga spagnola, Premier League, Bundesliga e Ligue1 francese. Il torneo sarà diviso in due gironi da dieci squadre, con partite di andata e ritorno. Al termine dei due gironi, le prime quattro squadre di ogni girone si affronterebbero un una doppia sfida dei quarti di finale e delle semifinali, fino alla finalissima. Sarebbero 18 le partite garantite per ogni club, fino a un massimo di 23 per le due formazioni che accederanno alla finale. Il progetto della Superlega sarebbe stato depositato lo scorso 10 gennaio, i tre club italiani avrebbero fatto naufragare scientemente il progetto fondi di investimento all’interno della Lega che avrebbe portato al calcio italiano 1,7 miliardi di euro, perché tale progetto richiedeva un accordo vincolante.

E’ stato un volta faccia clamoroso da parte dei dirigenti di Juve, Inter e Milan che ieri - all’assemblea di Lega - hanno espresso la volontà di continuare a partecipare al campionato italiano, in risposta alla volontà dell’Uefa di escludere i club della Superlega dai campionati nazionali. La reazione dell’Uefa è stata veemente, tanto che venerdì prossimo le cinque squadre che hanno conquistato l’accesso alle semifinali di Champions League (Manchester City, Chelsea e Real Madrid) e di Europa League (Manchester United e Arsenal) e che hanno aderito alla Superlega potrebbero essere essere immediatamente estromesse dalle competizioni. E ai calciatori tesserati per i club della Superlega potrebbe essere negata la possibilità di vestire la maglia delle rispettive nazionali, anche in occasione degli Europei e dei Mondiali.

 

 

La clamorosa notizia trapela dall’Esecutivo Uefa in corso a Montreux dove ieri è stata approvata la nuova formula della Champions League che dalla stagione 2024-25. Si passerà da 32 a 36 partecipanti, con un girone unico che prevede 10 partite (5 in casa e 5 in trasferta) per tutte. Le prime otto del girone accederanno direttamente agli ottavi, altre sedici squadre - dalla 9ª alla 24ª classificata - si contenderanno gli altri otto posti in palio per accedere agli ottavi di finale. Difficile portare avanti un negoziato tra Uefa e club sovversivi; le società hanno già firmato accordi vincolanti che prevedono penali piuttosto significative. Il presidente dell’Uefa Alexander Ceferin, molto duro sull’iniziativa, non chiude definitivamente la porta. “Non ho detto che i club sono banditi per sempre, ma il loro modo di agire è stato terribilmente sbagliato“. La conseguenza più realistica è che tutta questa vicenda possa risolversi soltanto in tribunale; i club fondatori hanno disposto ogni possibile contro mossa per frenare le iniziative di Fifa, Uefa e singole federazioni. Ma pur vincendo nelle aule dei tribunali, perderebbero davanti ai giudici supremi, ovvero davanti ai tifosi di tutta Europa che hanno già condannato la Superlega in modo inappellabile.

 

Dai blog