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Da Zaniolo a Vlahovic: il piano di Tiago Pinto. Dzeko e Pedro sul mercato, incedibile Pellegrini

Alessandro Austini
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Una Roma «sostenibile». Con meno giocatori, un mix di giovani ed esperti e le ambizioni della piazza da tenere sotto controllo. Perché lo scudetto non può essere l’obiettivo neppure del prossimo anno. Non è una missione semplice quella affidata dai Friedkin a Tiago Pinto, in un mercato dove tutti vogliono vendere e pochi comprare. Ma il general manager giallorosso ci si è tuffato con anima e corpo. Il portoghese vorrebbe costruire una rosa di 17-18 potenziali titolari, a cui aggiungere dei ragazzi. Un obiettivo scaturito da uno studio sui club che vincono i principali campionati europei (più Olanda e Belgio) e giocano le coppe: l’80% del minutaggio delle partite se lo dividono sempre un massimo di 18 calciatori. Ecco perché Tiago Pinto ha già chiesto ai vari agenti di trovare acquirenti per un lungo elenco di giocatori.

A partire da quelli che la Roma paga tanto ma utilizza pochissimo. Pastore, Fazio e Santon i primi della lista, mentre Juan Jesus, Mirante e Bruno Peres si svincolano: il terzino brasiliano andrà al Trabzonspor. In vendita, tra i big, ci sono Dzeko e Pedro. Il bosniaco cerca l’ultimo contratto importante della vita e il club non si opporrà di certo al suo addio, lo stesso vale per lo spagnolo che non ha convinto. Preoccupa, poi, il possibile ritorno alla base di quelli partiti in prestito con ingaggi «pesanti»: Florenzi (Psg), Under (Leicester), Kluivert (Lipsia), Nzonzi (Rennes) e Olsen (Everton).

 

 

Se Pinto non riuscirà a piazzarli altrove, potrà a quel punto respingere le eventuali offerte per i migliori della rosa attuale? Detto che la valutazione di caso in caso spetterà ai Friedkin, a Trigoria ci sono un paio di certezze: Zaniolo e Pellegrini non si toccano. Si punta fortissimo sul ritorno di Nicolò come protagonista nella prossima stagione, mentre il capitano è considerato - insieme a Mancini - come il prototipo di giocatore che serve alla Roma. Va trovato adesso un accordo non semplice per il rinnovo, lo stesso discorso vale per Mkhitaryan che vuole restare ma la società gli ha concesso una clausola (inspiegabile) che gli consente di non accettare il rinnovo automatico. Bisognerà convincere lui e il suo agente Raiola con una bella offerta, insomma. Non si prospetta una passeggiata pure la trattativa per Veretout, mentre Ibanez e Karsdorp sono già stati blindati e il prossimo sarà Villar. E gli acquisti? Si cercano un portiere e un difensore esperti e un centravanti. A Pinto piace molto Vlahovic, che verrebbe di corsa nella Capitale. Ne ha parlato in questi giorni col suo agente, ma la concorrenza è tanta (ad esempio il Milan) e la Fiorentina chiederà non meno di 40 milioni. Un’alternativa possibile è Belotti, in scadenza col Toro nel 2022.

 

Capitolo allenatore. I segnali vanno in un’unica direzione: Fonseca ai saluti. L’annuncio è atteso al più tardi dopo il ritorno col Manchester United, ma un’eventuale finale di Europa League potrebbe rimescolare le carte. Intanto Pinto valuta una serie di tecnici, a cominciare da Sarri: il rapporto tra il gm romanista e il procuratore Ramadani è solido. Con Allegri hanno parlato i Friedkin prima dell’arrivo di Pinto e il toscano per ora mette tutti in stand by. Le alternative, in Italia e all’estero non mancano. Intanto a Trigoria verranno potenziate lo scouting e la match analysis. Sul settore giovanile vigila Morgan De Sanctis, al momento non è previsto che arrivino altri dirigenti nell’area sportiva. Pinto ha conosciuto Totti, le porte per l’ex capitano sono aperte, ma i tempi non sembrano maturi.

 

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