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Totti a Verissimo: Maradona il più grande, cosa mi confessò al telefono

Giada Oricchio
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Francesco Totti affida il suo ricordo su Diego Armando Maradona a Silvia Toffanin, padrona di casa di “Verissimo”: “Nessuno come lui, è come se fosse ancora qui con noi”.

Nella puntata di “Verissimo” di sabato 28 novembre, Francesco Totti si è collegato con la brava Silvia Toffanin: “Come sto? Bene, bene, ci stiamo riprendendo, abbiamo passato giorni non bellissimi per il Covid, stiamo tornando alla normalità”. Ma questa settimana è stata segnata dalla morte di Diego Armando Maradona e il capitano storico della Roma lo ricorda così: “Per me è come se fosse ancora qua, è stata una persona straordinaria, avevo un grandissimo rapporto con lui, lui era il calcio, il pallone, nessun altro giocatore al mondo può fare le cose che faceva lui, è impensabile, è bello vederlo, per me è come se non fosse morto. Rimarrà sulla Terra perché era diverso da tutti gli altri. Ci sentivamo abbastanza spesso. L’ultima volta due mesi fa, lui allenava in Argentina e mi chiamò per chiedermi come stavo”.

 

Totti svela un aneddoto: “Per farti capire quanto era speciale: il giorno dopo che ho smesso con il calcio, è stato il primo ex giocatore a chiamarmi e a darmi un sostengo. Cioè, lui che chiama me! Esser chiamato da Maradona non è da tutti. E’ un gesto tra ex calciatori molto significativo. Cosa mi disse? Di stare tranquillo, di vivere alla giornata e che il futuro sarebbe stato ancora più bello anche se per i calciatori il pallone è il pane quotidiano e cambiare lavoro è un po’ la morte. Mi disse: ‘adesso abbiamo intrapreso altri percorsi e saranno altrettanto belli’. Di me affermò che ero il giocatore più forte su un campo di calcio: il complimento più bello che potevo ricevere. Se ho mai copiato qualcosa da lui? Impossibile! Neanche con la playstation ci riesci”.

 

La Toffanin gli domanda: “Ci sarai se dovessero organizzare una partita in suo onore?” e Totti perentorio: “Non potrei esserci, ci sarò! Parteciperò, accetterò subito la convocazione”.

Sulla seconda vita lavorativa, Francesco Totti è molto misurato: “Il campo mi manca, ma c’è un inizio e una fine, ho intrapreso il percorso da dirigente e mi piace, mi diverto e mi sento come a casa perché mi piace tutto e conosco tutto. Sono agevolato. Gli stadi vuoti a causa del Coronavirus? E’ brutto dirlo, ma non è più calcio, è un calcio diverso, non ti appassiona, spero si possa tornare alla normalità il prima possibile. Il calcio è la vita per i bambini, gli anziani e i grandi, è un modo per svagarsi un’ora e mezzo. Speriamo che trovino il vaccino il prima possibile e si torni alla vita quotidiana e smettano di rinchiuderci non dico come animali ma quasi non siamo persone”. La breve chiacchierata si conclude con un pensiero per il prossimo Natale: “Non sarà un Natale come gli altri, spero di passarlo in famiglia. Ma non sarà come in passato, ho perso mio padre da poco e sarà tutto diverso però ho una famiglia unita e cerco di superare queste cose brutte che nella vita capitano”.

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