Caso Suarez, tre telefonate svelano l'accordo con l'avvocato della Juve: porteremo altri giocatori stranieri

Caso Luis Suarez, ora rischia anche la Juventus. Agli atti del procuratore di Perugia, Cantone (ex mister Anac) anche le telefonate dell’avvocatessa della Juve con il dg dell’Università per stranieri. Ecco - svela il Corriere della Sera - il patto segreto e come la Juve abbia finto che Suarez fosse lì per un esame privato di suo esclusivo interesse. 

"Ci sono almeno tre telefonate tra l'avvocatessa Maria Turco e il direttore generale dell'Università Simone Olivieri - si legge sul Corsera nell'articolo di Fiorenza Sarzanini - che svelano la trattativa per far superare il test di italiano al calciatore del Barcellona Luis Suarez che la società bianconera voleva far giocare a Torino". Su questo si concentrano gli accertamenti della Guardia di Finanza che indaga sul reato di corruzione ma anche i controlli della giustizia sportiva per eventuali illeciti disciplinari. "Sotto la lente la ricostruzione di ogni contatto avvenuto fino al 17 settembre - si legge sul quotidiano - quando Suarez va via dal capoluogo umbro con l'attestato di livello B1, indispensabile secondo i decreti sicurezza per completare l'iter amministrativo e ottenere i documenti necessari per entrare nella "rosa" da comunitario, visto che la Juve aveva già in squadra l'americano Weston McKennie e il brasiliano Arthur Melo".

"Non spiccica una parola ma guadagna 10 milioni..." Così Suarez ha passato l'esame di italiano. Le intercettazioni

Dunque l'esame di Suarez avvenne il 17 settembre insieme ad altri quattro stranieri ma solo Suarez - secondo Il Corriere - avrebbe ricevuto in anticipo le domande e sarebbe stato preparato dai docenti Stefania Spina e Lorenzo Rocca facendogli imparare a memoria le risposte. In una delle conversazioni intercettate dai finanzieri l'avvocatessa spiegherebbe a Olivieri di voler portare all'università di Perugia "tutti gli altri giocatori extracomunitari" che avranno in futuro bisogno di sostenere l'esame di italiano per poter essere tesserati. Immediato l'"ok" di Olivieri che fa ipotizzare ai magistrati si tratti di reato di corruzione.