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La Roma perde ancora. Giallorossi ko anche col Napoli

 Il Napoli apre lo stato di crisi in casa Roma. I giallorossi cadono 2-1 al San Paolo rimediando la terza sconfitta consecutiva che costa ai capitolini l’aggancio al quinto posto in classifica da parte dei campani e il concreto rischio di essere risucchiati nella lotta per l’Europa League. La squadra di Fonseca ha offerto una prova di ben altro tenore rispetto alla scialba prestazione offerta con l’Udinese, ma alla fine la maggior freschezza - e qualità - dei padroni di casa ha fatto la differenza in una gara equilibrata e giocata comunque a viso aperto dai ventidue protagonisti in campo. La gemma nel finale di Insigne, il migliore tra i suoi, regala tre punti a Gattuso e conferma che lo stop con l’Atalanta è stato solo un incidente di percorso. Il Napoli c’è e, nonostante il quarto posto sia ormai impossibile da raggiungere, ribadisce i segnali di crescita rispetto alla gestione Ancelotti. Dopo le due sconfitte contro Milan e Udinese Fonseca reinventa la sua Roma. A cominciare dalla difesa, che ritrova tra i pali Pau Lopez e si schiera a tre, con l’inserimento di Ibanez tra Mancini e Smalling. La cerniera di centrocampo è composta da Pellegrini e Vereout, davanti Mkhitaryan e Kluivert hanno licenza di inventare per Dzeko, che torna in campo dal 1’ dopo aver riposato contro i friulani. Meno sorprese nell’undici scelto da Gattuso, che nonostante la sconfitta con la Dea - e il conseguente addio al sogno Champions - si affida agli uomini migliori. Al centro dell’attacco c’è Milik (e non Mertens) con Callejon e Mertens ai suoi lati. Ancora panchina per Lozano.

La prima frazione termina senza reti ma non senza emozioni. I campani partono meglio e creano due buone opportunità con Fabian Ruiz e Zielinski, che costringono Pau Lopez agli straordinari. I giallorossi si fanno notare con una iniziativa di Pellegrini, ma è il Napoli comunque a farsi preferire. E a sfiorare nuovamente il vantaggio alla mezzora con Milik, che di testa su assist di Mario Rui centra la traversa, prima che Callejon sprechi sulla ribattuta. La Roma risponde sul finire del primo tempo con l’onnipresente Pellegrini, che raccoglie il pallone dopo una scorribanda di Spinazzola ma spedisce a lato.

  

 

 

 

Se nel primo tempo le due squadre si erano affrontate giocando corte e compatte, nella ripresa con il passare dei minuti - complice la stanchezza - si allungano. E il Napoli viene fuori sfruttando la maggior fiducia e organizzazione in campo. Callejon al 10’ brucia Ibanez con uno dei suoi soliti inserimenti letali e trafigge Pau Lopez sul cross preciso di Mario Rui. I giallorossi in un sussulto d’orgoglio trovano il pari grazie a una rasoiata da fuori area di Mkhitaryan, lanciato in campo aperto da Dzeko. Ma il finale è tutto di marca campana, complici i cambi di Gattuso più incisivi e determinanti rispetto al "solo" ingresso di Zaniolo - il suo rientro in campo a sei mesi dal grave infortunio è l’unica buona notizia nel buio della Roma - al posto di uno spento Kluivert dalla parte opposta. Pau Lopez salva sull’incursione di Mario Rui al 33’ ma nulla può qualche minuto più tardi sulla splendida conclusione a giro di Insigne. Che piega la Roma e apre definitivamente la crisi dei giallorossi.