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Il Milan cala il poker a Lecce, pari tra Fiorentina e Brescia

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Buona la prima per il Milan a Lecce dopo la lunga pausa del campionato, a causa della pandemia di coronavirus, la Fiorentina deve invece accontentarsi di un pareggio in casa con il Brescia.

La squadra di Pioli si impone per 4-1 in casa del Lecce al termine di una gara dominata in lungo e in largo, grazie alle reti di Castillejo, Bonaventura, Rebic e Leao. Rossoneri che si riprendono il settimo posto a scapito di Verona e Parma nella lotta per un posto in Europa League. Prestazione confortante quella del Milan, che ha trovato il primo meritato gol in campionato di Castillejo. Ancora ottima la prova di Bonaventura, così come quella di Rebic in attacco. Per il croato settimo gol in campionato, il primo senza giocare al fianco di Ibrahimovic. Gloria nel finale anche per Leao. Non basta al Lecce il nono gol in campionato di Mancosu, su rigore. I salentini sono apparsi troppo fragili in difesa, tutti e tre i gol del Milan erano infatti evitabili. Terzultimo in classifica, per il Lecce la salvezza inizia ad essere un miraggio. Privo dell’infortunato Ibrahimovic, nel Milan Pioli si affida a Rebic come punta centrale assistito da Castillejo, Bonaventura e Calhanoglu sulla trequarti.

Rispetto alla gara di Coppa Italia con la Juve, torna a disposizione anche Theo Hernandez a sinistra. Nel Lecce, Liverani deve fare a meno di cinque pedine fondamentali (Barak, Deiola, Farias, Dell’Orco e Donati) e si affida a Lapadula in avanto con Falco e Saponara a supporto. Dopo il minuto di silenzio per le vittime del coronavirus, nel primo tempo è subito il Milan a fare la partita con un Castillejo in palla e un Rebic molto attivo su tutto il fronte d’attacco. Il Lecce si difende con ordine, ma fatica ad uscire palla al piede dalla sua metà campo. Al quarto d’ora Milan pericoloso con Bonaventura, in mischia su calcio d’angolo, ma un provvidenziale Gabriel salva il Lecce. Ancora il portiere brasiliano si oppone prima a un destro centrale di Castillejo, poi a un sinistro rasoterra di Hernandez. Il gol del Milan è nell’aria e arriva meritato al 26’, opera di Castillejo bravo a deviare alle spalle di Gabriel un cross di Calhanoglu dalla destra. Il Milan è assoluto padrone del campo, ma poco dopo la mezzora rischia la beffa: solo il VAR annulla per fuorigioco un gol di Meccariello, alla prima vera sortita offensiva del Lecce. Subito dopo Pioli deve sostituire l’infortunato Kjaer, dentro il baby Gabbia. Prima dell’intervallo è Lapadula a sciupare una buona occasione per i salentini. Nell’intervallo, Liverani è costretto a sostituire Lapadula infortunato: al suo posto dentro Babacar.

Dopo cinque minuti il bomber senegalese si rende subito pericoloso, con una deviazione da centro area di poco a lato su cross di Saponara da sinistra. È ancora Babacar, di esperienza, a procurarsi tre minuti dopo un rigore per fallo del giovane Gabbia: dal dischetto Mancosu spiazza Donnarumma al 54’. La gioia giallorossa dura meno di un minuto, perchè il Milan si riporta subito in vantaggio al 55’ con Bonaventura abile a ribadire in rete un destro di Calhanoglu respinto corto da Gabriel. La squadra di Liverani va letteralmente in bambola e al 57’ prende anche il terzo gol del Milan, firmato in contropiede da Rebic. La partita di fatto termina qui: Pioli ne approfitta per centellinare le energie dei suoi inserendo Saelemaekers e Leao al posto di Castillejo e Rebic. Mossa che paga subito, perchè al 72’ Leao di testa cala il poker. Nel finale spazio anche per Paquetà e Biglia, al posto di Bonaventura e Kessie.

La Fiorentina ricomincia il suo campionato non andando oltre il pareggio casalingo contro il Brescia al termine di una gara che ha visto i viola molto confusi e pasticcioni, capaci sì di rimediare all’iniziale svantaggio ma poi nervosi e confusionari. Deludente la prova della squadra allenata da Beppe Iachini con il centrocampo gigliato che ha perso molti palloni, ed in attacco non ha saputo pungere se non con qualche sporadica giocata di Ribery. La Fiorentina fa la partita ma alla prima vera azione offensiva il Brescia si conquista un rigore per fallo in area di Caceres su Dessena. Donnarumma dal dischetto spiazza Dragowski e rende la gara viola tutta in salita. I padroni di casa provano subito a reagire e al 20’ servono i pugni di Joronen per respingere un sinistro di Chiesa dal limite dell’area ben servito da Ribery, quest’ultimo schierato a sorpresa dal 1’. Sono le prove generali del pareggio viola che arriva al 28’ quando su calcio d’angolo di Pulgar, Pezzella di testa anticipa tutta la difesa ospite e fa 1-1. Il Brescia accusa il contraccolpo e fa fatica a contenere Ribery ma è Bjarnason a creare non pochi grattacapi ai gigliati visto che riesce a far ammonire due calciatori guidati da Iachini, fra cui Dalbert che rischia l’espulsione. Proprio il brasiliano viene sostituito all’intervallo con Lirola e la Fiorentina che passa al 4-3-3.

La prima chance della ripresa è degli ospiti con Zmrhail che costringe Dragowski ad una difficile respinta, poi i viola si vedono poi annullare due reti nel giro di 120 secondi: prima a Ribery, poi a Vlahovic. Gli ospiti abbassano sempre di più il proprio baricentro e non funzionano a dovere neanche i cambi di Lopez che prova a scuotere i suoi con gli ingressi di Torregrossa e Romulo. Iachini sull’altro fronte capisce che c’è spazio per osare e modifica ancora la squadra inserendo Ghezzal ma la Fiorentina poco dopo rimane in dieci per espulsione di Caceres e per proteste viene allontanato dal campo anche il tecnico gigliato. Serve un super Joronen a dire no a Pezzella che di testa al 75’ lo impensierisce ancora seriamente. È l’ultima vera chance per i viola mentre Dragowski pochi istanti prima del triplice fischio finale deve compiere un autentico miracolo su Dessena per evitare un ko che per i toscani sarebbe stato clamoroso.

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