Belotti sbaglia il rigore e Torino-Parma finisce 1-1
Il Torino riparte con un punto, il primo della gestione di Moreno Longo, ma condito da non pochi rimpianti. È la sfida dell’Olimpico (vuoto) tra granata e Parma, recupero della 25esima giornata, a sancire la ripartenza del campionato nell’era post-Covid. Finisce in pareggio, 1-1, un risultato che fa certamente più comodo alla banda D’Aversa. I padroni di casa, in cerca della vittoria per allontanare le sabbie mobili del basso classifica, riescono a sbloccarla con Nkoulou, si fanno raggiungere da Kucka e nella ripresa sprecano un rigore con capitan Belotti, ipnotizzato da Sepe. Alla lista dei rimpianti va aggiunta anche la grande chance sciupata da Edera.
Difesa a quattro per Longo che schiera Bremer come terzino di sinistra nella difesa a quattro, De Silvestri agisce a destra. In mediana Meité rileva l’infortunato Baselli, in avanti il tandem Belotti-Zaza supportati sulle corsie esterne da Edera e Berenguer. Ma è un modulo camaleontico, capace di adattarsi a seconda delle situazioni di gara. Per il suo 4-3-3 D’Aversa recupera Sepe, Kucka e Scozzarella, nel tridente offensivo c’è Gervinho subito in campo dal 1’ con Kulusevski e, al centro, Cornelius. La partenza del Toro è incoraggiante e al quarto d’ora i tempi sono già maturi per il vantaggio. È di Nkoulou il primo gol dell’era post-Covid: il camerunense sfugge a Darmian e stacca ottimamente di testa sul corner calciato da Berenguer, battendo Sepe per l’1-0. Per il difensore, esultanza in ginocchio nel ricordo di George Floyd. Il Parma è chiamato alla reazione, c’è un brivido per Sirigu attento nello sventare il rischio autogol di Nkoulou su un lancio di Cornelius. I ritmi nel complesso sono blandi. A dare la scossa intorno alla mezz’ora ci pensa Kucka, su grande spunto sulla sinistra di Gervinho: l’ivoriano mette in mezzo e all’altezza del dischetto del rigore lo slovacco in girata supera Sirigu di mancino.
Tutto da rifare per il Toro che ci prova con una schiacciata di testa di De Silvestri, su suggerimento di Berenguer, tra i migliori nelle file granata: Sepe c’è. Gambe ancora ingolfate, emozioni poche, prevale l’equilibrio. Lo spettacolo migliora lievemente al rientro in campo dopo l’intervallo. La squadra di Longo ha subito la ghiotta chance di riportarsi avanti: Sepe si supera dal tentativo da due passi di Zaza, poi sulla ribattuta Iacoponi stende Edera. Contatto netto e Irrati indica giustamente il dischetto: ma Belotti si fa respingere dal portiere ospite. Tutto da rifare per il Toro, mentre il Parma si fa vedere in avanti con una conclusione dalla distanza di Cornelius: Sirigu respinge in tuffo. Il portiere granata è poi chiamato all’intervento sul sinistro dal limite di Kulusevski, nel complesso autore di una prova poco brillante, dopo una corta respinta della difesa di casa.
Ma l’occasione più clamorosa è quella che capita al Toro con Edera, che in piena solitudine da distanza ravvicinata di testa manda sul fondo il pallone del neo entrato Ola Aina (dentro per Berenguer che si infuria per il cambio). Con lucidità il Parma bada a gestire senza correre rischi, i granata spingono alla ricerca del gol da tre punti, che però non arriva, complice anche l’inevitabile stanchezza. Ne arriva uno, di punto, che di questi tempi non va certo buttato via e perlomeno interrompe la tremenda serie di sconfitte consecutive. E in ogni caso le buone notizie per Longo non mancano: si è vista una squadra orgogliosa e vogliosa di combattere, ora il tecnico aspetta conferme martedì contro l’Udinese. Il Parma sorride e aggancia il Milan al settimo posto: prossimo impegno per gli emiliani, la trasferta di Marassi con il Genoa.