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Lo stadio San Siro può essere abbattuto

La Soprintendenza esclude interesse culturale: Milan e Inter vogliono un nuovo impianto

Luigi Salomone
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«L'immobile denominato Stadio Giuseppe Meazza (San Siro) non presenta interesse culturale ai sensi degli articoli 10, 12 3 13 del Codice e come tale è escluso dalle disposizioni di tutela di cui alla Parte Seconda del Codice per il seguente motivo: trattasi, allo stato attuale, di manufatto architettonico in cui le persistenze dello stadio originario del 1925-'26 e dell'ampliamento del 1937-'39 risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento e ampliamento, realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni di cui agli articoli 10, comma 1, e 12, comma 1, del Codice perchè non risalenti ad oltre settanta anni». Lo comunica Ministero dei Beni culturali, attraverso il Segretariato Regionale per la Lombardia, in una comunicazione firmata dalla presidente della Commissione regionale per il patrimonio regionale, Francesca Furt. Il destinatario della comunicazione è il Comune di Milano, che il 13 novembre scorso aveva chiesto alla Soprintendenza un parere su possibili vincoli di tutela sul Meazza, nell'ottica del dialogo in corso con Inter e Milan per la costruzione di un nuovo stadio, sull'area dell'attuale impianto. Nessuna tutela dunque per San Siro, che a questo punto, per il Ministero, potrebbe anche essere abbattuto. La nota prosegue spiegando che "le stratificazioni, gli adeguamenti e ampliamenti fanno dello stadio - come oggi percepibile nel suo insieme - un'opera connotata dagli interventi del 1953-'55, oltre a quelli del 1989-'90, nonchè dalle opere successive al 2000, ovvero un'architettura soggetta a una continua trasformazione in base alle esigenze legate alla pubblica fruizione e sicurezza e ai diversi adeguamenti normativi propri della destinazione ad arena calcistica e di pubblico spettacolo". 

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