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Zaniolo a rischio cessione: c'è il Liverpool. Anche Pellegrini in bilico

La Roma deve vendere dopo lo stop con Friedkin

Alessandro Austini
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Da incedibile a sacrificio necessario il passo è breve. La Roma dai conti in rosso - e al momento «abbandonata» da Friedkin - non può più permettersi di lasciare fuori dal mercato Nicolò Zaniolo. Né lui né Lorenzo Pellegrini. Uno scenario amaro, che deve essere quantomeno preso in considerazione dai dirigenti: sono già partiti i primi segnali e abboccamenti agli agenti per scandagliare le possibili offerte. Ad oggi, su Zaniolo c'è di sicuro la Juventus, intenzionata però a proporre uno scambio inserendo contropartite (ad esempio Bernardeschi) per aggiustare anche il suo bilancio con una plusvalenza, mentre in Inghilterra, prima dello stop dei campionati, aveva mosso qualche passo il Liverpool: Zaniolo non è una priorità per Klopp ma fa parte della lista di obiettivi. Saranno ancora gli «odiati» Reds, la cui proprietà ha legami con Pallotta, a risolvere i problemi della Roma, facendo al tempo stesso infuriare i tifosi giallorossi come successo con Salah e Alisson? Il prezzo pre-coronavirus di Zaniolo era di almeno 80 milioni di euro, cifra che solo pochi altri club potrebbero spendere. Le big di Premier oltre al Liverpool e il Barça e il Real in Spagna: finora non si registra un loro interesse. Discorso diverso per Lorenzo Pellegrini, che ha una clausola rescissoria da circa 30 milioni sul contratto. L'obiettivo di Petrachi & Co. è quello di salvare almeno uno dei due gioiellini, ma sarà il mercato a dettare le regole. E i nuovi prezzi post-coronavirus sono tutti da scoprire. D'altronde Zaniolo e Pellegrini sono quelli che permetterebbero più facilmente alla Roma di realizzare una corposa plusvalenza per aggiustare un bilancio che ha fatto registrare una perdita consolidata di 87 milioni a metà esercizio. Il valore residuo di Zaniolo al 30 giugno sarà di 4.2 milioni di euro circa, ma in caso di cessione va considerato che il 15% dell'importo spetterebbe all'Inter: il ragazzo, che a luglio potrebbe essere pronto a giocare dopo l'infortunio al crociato, attende sviluppi e intanto da qualche sera fa tappa fissa su Instagram con dirette insieme agli amici. Sarebbe felice di restare, a maggior ragione dopo il rinnovo, ma sa che non dipenderà solo da lui. Per approfondire leggi: I debiti della Roma salgono a 278 milioni Ancor più restio a partire Pellegrini, il cui ammortamento residuo a bilancio sarà di 5.2 milioni: piace al Psg. In lista di uscita ci sono anche Florenzi, Under e il baby Riccardi, bisogna poi piazzare tutti gli altri giocatori che rischiano di tornare dai prestiti (Schick, Nzonzi, Karsdorp, Olsen e Coric) o che non rientrano più nei programmi (Pastore, Perotti, Fazio e Juan Jesus). Sarà impossibile fare tutto, ma la Roma è costretta a trovare una via per ridurre perdite e costi, in attesa del ritorno di Friedkin sul tavolo della trattativa o dell'uscita allo scoperto di un altro acquirente: Goldman Sachs (e non solo) lo stanno cercando da settimane, Pallotta ad oggi non è disposto a fare «saldi» rispetto alla valutazione di oltre 700 milioni pattuita con Friedkin. Sullo sfondo resta il dossier stadio, con la Raggi che continua a frenare: «Vorrei ricordare che su Tor di Valle è intervenuta la Procura. A breve scioglieremo le riserve», ha detto la sindaca a Repubblica. Pillole finali da Trigoria: escluse lesioni per Perotti, Fuzato sta bene, domani dovrebbero continuare gli allenamenti individuali senza ritiro in attesa di una schiarita sui protocolli.

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