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La Roma riparte, Trigoria riprende vita

Fonseca e i suoi giocatori hanno cominciato le loro sedute individuali divisi in gruppi

Emanuele Zotti
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Trigoria ha ripreso ufficialmente vita. Già da lunedì i giocatori erano tornati al Fulvio Bernardini per svolgere le visite mediche propedeutiche a ricominciare l'attività agonistica, ma oggi è stato il primo giorno di lavoro sul campo per la Roma di Fonseca. I giocatori hanno iniziato a varcare il cancello verso le 9 e per la prima volta hanno seguito il nuovo protocollo "anti Covid-19" prima di allacciarsi gli scarpini e tornare a calcare i campi del centro tecnico. Gli atleti sono stati sottoposti ad una doppia misurazione (temperatura e ossimetria) prima di recarsi nella proprie camere - rigorosamente singole - dove ognuno ha trovato la divisa da allenamento. Una volta scesi in campo sono stati divisi in tre gruppi. Il primo - composto da  Ibanez, Fuzato, Jesus, Kolarov, Lopez, Mancini, Santon, Smalling, Veretout, Zappacosta e Villar - ha iniziato l'allenamento alle 9.30 su due campi; alle 10.45 invece è stato il turno di  Cristante, Cardinali, Dzeko, Kalinic, Kluivert, Mirante, Mkhitaryan, Pellegrini, Perotti e Under. L'ultimo invece - Peres, Perez, Cetin, Diawara, Fazio, Pastore e Spinazzola - ha cominciato a lavorare alle 12. L'unico a svolgere un programma personalizzato è stato Zaniolo, che sta recuperando dalla rottura del crociato. Tutte le sedute si sono svolte sotto lo sguardo di mister Fonseca che, munito di mascherina, ha seguito gli allenamenti su entrambi i campi. Ovviamente le sedute sono ben diverse da quelle di sempre, con squadra e staff tecnico costretti a seguire le norme imposte dal protocollo sanitario: ogni giocatore infatti ha svolto il proprio lavoro - il programma prevede esercizi con il pallone alternati a lavoro atletico - in una spicchio di campo distante più di 20 metri dagli altri compagni. Gli accorgimenti però non riguardano soltanto gli atleti, negli intervalli tra le sedute dei tre gruppi infatti i magazzinieri hanno igienizzato i paletti e palloni. Tutt'altra cosa rispetto ad un allenamento "normale", ma è il primo passo per consentire ai calciatori di riatletizzarsi in attesa di conoscere il destino del campionato.

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