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Gravina: non escludo stop a campionato con giocatore positivo

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Un tifoso all'Olimpico di Roma con la mascherina

Il presidente federale: "Dobbiamo essere realisti"

Alessandro Austini
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Ora ci manca solo il calciatore-zero. L'incubo del campionato italiano è il possibile - purtroppo - contagio di un giocatore. Cosa fare in quel caso? "Sospendere tutte le partite qualora ci sia un caso di Coronavirus tra i giocatori in Serie A? Dobbiamo essere realisti - risponde il presidente federale Gabriele Gravina intervistato da Rai 2 - il rischio reale esiste e adotteremmo tutti i provvedimenti per la tutela degli atleti, cercando di capire che impatto avrebbero sull'attività sportiva. Non possiamo escludere nulla né azzardare ipotesi che non possiamo prevedere". Per approfondire leggi anche: Conte: "Sfidare la Juve con questa classifica premia il lavoro fatto" Insomma si vive alla giornata e non si può fare altrimenti. Domani riparte il campionato con i recuperi delle gare rinviate nel settimo turno del girone di ritorno, con il clou la sera a Torino dove si gioca Juventus-Inter, il derby d'Italia, rigorosamente a porte chiuse come accadrà in tutti gli altri stadi. Sarà una ripresa surreale e mai vista, ma dopo i provvedimenti del governo non c'erano altre vie praticabili. L'unica sarebbe quella di sospendere il campionato, ma non ci sarebbero le date per chiuderlo prima dell'inizio degli Europei. Che avranno la gara inaugurale a Roma e, di conseguenze, ad oggi teoricamente a rischio. In tutto questo caos ci si è messa anche la lite tra televisioni, dopo l'invito del ministro dello sport Spadafora a trasmettere le partite in chiaro. La Figc ha dato il suo assenso, la Lega di Serie A, che gestisce i diritti, no. Sky aveva dato la disponibilità del suo canale TV8, Dazn potrebbe farlo su internet ma a quel punto anche la Rai si è detta disponibile e Mediaset, ancora prima, aveva invitato la Lega a "non compiere scelte che possano rivelarsi discriminatorie o provocare danno alla scrivente".  Per ora nulla di fatto e ci sarebbero da superare anche problemi legati ai diritti internazionali, trasmettendo ad esempio le gare sui canali satellitari. Insomma un altro pasticcio nel pasticcio, come se non bastasse il panico da Coronavirus.

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