Evans su Jaguar domina il Gp del Messico
L'australiano balza in testa alla classifica superando Bmw e Mercedes
Ormai è diventato il vero campo di battaglia del motorsport, nel quale sono scese tutte le grandi case costruttrici. E se lo spettacolo «silenzioso» della Formula E sta prendendo piede in questo modo è proprio perché proietta le corse nel futuro dell'automobile. Il domani dell'auto è scritto e si metterà in moto con una scintilla, come quelle che stanno facendo vedere in pista i 24 piloti impegnati nel campionato FIA giunto ormai al suo sesto anno. Una stagione particolare, nel quale hanno fatto il loro ingresso altre due big dell'auto: le tedesche Porsche e Mercedes. Ed è proprio quest'ultima a essere già in lotta per il titolo dopo le quattro gare disputate. Il pilota della stella Vandoorne si era presentato in Messico, dove si è corso il quarto Gp proprio lo scorso weekend, in cima alla classifica: ma la gara non è andata bene (collisione) ed è stato sorpassato da Mitch Evans (già vincitore della scorsa edizione dell'E-Prix di Roma) che non solo ha vinto la gara, ma si è anche portato in vetta alla classifica piloti. Ma erano anni che non si vedevano case come Mercedes, Jaguar, Porsche, Audi, Nissan e Ds (gruppo PSA) a duellare insieme in un campionato del motorsport: nemmeno la Formula Uno ha un riscontro così diretto con la produzione «reale». Perché qui si sperimenta quello che a breve girerà sulle nostre strade e non è un caso se la Jaguar (quella di Evans appunto ora in vetta al campionato) sia una delle case che sta investendo di più sulla propulsione elettrica delle sue automobili. Il Gp del Messico è stata gara piuttosto anomala rispetto alla media, dove le monoposto si danno battaglia dalla prima all'ultima curva: viste le potenze e aerodinamiche più o meno condivise. No, stavolta Evans ha preso il largo da subito ed ha condotto tutta la gara, badando più che altro a tenere a distanza prima Sam Bird (Virgin) e poi, dopo che l‘inglese è finito a muro (31° giro), l'ottimo Antonio Felix Da Costa (DS-Techeetah), partito nono e arrivato secondo. Terzo posto per l'ex F1 Buemi. Ora l'australiano ha 47 punti, uno in più di Alex Sims (Bmw), capace di arrivare 5° dopo essere partito diciannovesimo. Solo quarto posto finale per il campione in carica, Jean-Eric Vergne, a lungo in battaglia col compagno di squadra (DS) Da Costa. Gara disastrosa per Mercedes, Porsche e Virgin. Il successo di Evans fa compiere un balzo in avanti alla Jaguar nella classifica Costruttori: dal 5° al 2° posto con 59 punti. Comanda la Bmw con 71. E siamo solo all'inizio perché mancano ancora dieci gare da disputare e già dal prossimo appuntamento il 29 febbraio a Marrakech i big della Formula E riprenderanno a darsi battaglia. C'è grande attesa nella Capitale per la tappa romana in programma il 4 aprile che farà da preludio all'appuntamento di Parigi. Poi il circus si sposterà di nuovo in Asia per tornare in Germania, poi Usa, Regno Unito e chiudere la stagione in Cina: Coronavirus permettendo, visto che la gara era prevista per il 21 marzo ma è stata spostata per evitare rischi.