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Fiona May: vorrei vivere fino a cent'anni

L'ex atleta azzurra compie cinquantanni tra ricordi e speranze legate alla figlia Larissa

Luigi Salomone
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«Un regalo per i miei 50 anni? È una domanda difficile: sono una persona fortunata, ho avuto tanto dalla vita. Se posso scegliere, vorrei vivere fino a 100 anni per passare tanto tempo con le mie figlie». Ride, Fiona May, nell'avanzare il desiderio di longevità come presente per il suo 50esimo compleanno, traguardo che taglierà giovedì 12 dicembre. Inglese di nascita e italiana di adozione dopo il matrimonio, poi terminato, con Gianni Iapichino, a 14 anni dal ritiro agonistico l'ex stella del salto in lungo è ancora oggi la detentrice del record tricolore di salto in lungo e resta l'atleta azzurra più volte salita sul podio iridato, con due ori, un argento e un bronzo ai Mondiali all'aperto. «Tutte medaglie bellissime, momenti egualmente splendidi - racconta Fiona May - Non posso scegliere il migliore, perchè ogni trionfo, ogni podio conquistato ha una storia particolare».  Il palmares della May con la maglia azzurra conta anche un oro ai Mondiali indoor, tre medaglie complessive agli Europei, un oro ai Giochi del Mediterraneo e soprattutto due argenti olimpici conquistati ad Atlanta 1996 e Sydney 2000. «E poi, come è normale, ci sono stati anche momenti difficili - ammette l'ex saltatrice - Il peggiore, probabilmente, l'ho vissuto nel 2001 alla vigilia dei Mondiali di Edmonton. I risultati non arrivavano (a marzo l'azzurra aveva chiuso al quarto posto la rassegna iridata indoor organizzata a Lisbona, ndr) e i giornalisti mi criticavano duramente, convinti che fossi ormai un'atleta finita. In realtà ero solo stanca e lo dimostrai in Canada vincendo la medaglia d'oro». E non fu neppure l'ultimo trionfo della May, che a quasi 36 anni conquistò l'oro ai Giochi del Mediterraneo e il titolo nazionale. Poi il ritiro e qualche esperienza televisiva, ma soprattutto il ruolo di mamma a tempo pieno della neo campionessa europea under 20 di salto in lungo Larissa e della piccola Anastasia. «Vedere mia figlia vincere gli Europei a 17 anni, come me (agli Europei di Birmingham 1987, ndr), è stata una grandissima soddisfazione - spiega la May - Spero che possa continuare così: la strada sarà lunga, molto lunga, ma io sono contenta. Se mi chiede consigli sul salto? Pochissimi. Abbiamo un bel rapporto, particolare, lei sa che io ci sono, ma è una ragazza abbastanza tosta, che vuole fare di testa sua. E se posso darle un consiglio, le dico proprio questo: deve pensare a se stessa, deve trovare dentro di lei la spinta per andare avanti perchè i risultati arrivano dalle sue gambe. Nessuno dovrà mai decidere al suo posto, la responsabilità sono sue». La piccola Anastasia, invece, sembra aver scelto uno sport diverso dall'atletica. «Lei gioca a tennis, ma ancora ha solo 10 anni: vedremo cosa vorrà fare da grande», osserva Fiona, che ha invece ha le idee chiare sul giorno del suo 50esimo compleanno: «Non voglio grandi feste, per me 50 è solo un numero e niente di più - spiega la May - Voglio solo stare insieme alle persone che amo. E magari, per regalo, poter vivere altri 50 anni». 

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