svolta epocale
Multa dell'Antitrust alla Fise: non c'è esclusività nello sport che premi un soggetto a discapito di altri
È una svolta epocale per lo sport italiano. A seguito di un ricorso presentato da ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di multare pesantemente la FISE (450mila euro) per abuso di posizione dominante, ovvero per aver impostato una strategia volta a limitare lo svolgimento dell'attività amatoriale equestre svolta dagli Enti di Promozione Sportiva, con l'intento di conglobare nell'ambito dell’attività agonistica tutta l'attività equestre. “Con la multa comminata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato alla FISE, finalmente si afferma il principio che non c'è esclusività nello sport italiano che possa premiare un soggetto a discapito degli altri. Da sempre abbiamo detto che lo sport di base e lo sport di vertice non sono in contrapposizione e non dovrebbero esserlo, perché non esiste l’uno senza l'altro. Con questa pronuncia ci auguriamo che tutte le Federazioni inizino ad agire per impostare sempre più convintamente una più solida collaborazione con il mondo della promozione sportiva”, commenta il presidente ASI Claudio Barbaro. “La controversia nasce oltre dieci anni fa quando furono presentati dei ricorsi al garante del libero mercato dove già si denunciavano degli atti di prevalenza da parte della FISE – spiega Emilio Minunzio, vicepresidente di ASI e Direttore tecnico di ASI Sport Equestri – controversia non completamente risolta poiché la FISE allora risultò inadempiente nel comunicare dei parametri, così come chiesto dal garante, corrispondenti a quelli CIO – FEI, capaci di indicare l'attività massima competitiva di vertice e, dunque, di stabilire il perimetro di azione di tutti gli altri organismi sportivi. Ora attendiamo davvero la comunicazione di questi parametri come sottolineato dal garante, immediatamente sotto quelli olimpici e dei circuiti internazionali. Il 95% delle attività equestri sarà restituito a tutti gli organismi sportivi. Evviva la libertà di fare sport”.