Mancini lancia la giovane Italia di Zaniolo. "Ma voglio essere testa di serie all'Europeo"
Il ct cambia la formazione degli azzurri e insegue il record di Pozzo
Prima opportunità per fare qualche esperimento in chiave tattica così da concedere maggiore spazio a chi ha giocato meno e spazio ai giovani. Senza però tralasciare adesso il nuovo obiettivo, quello di ottenere punteggio pieno nel girone, arrivare a quota 30 punti così da garantirsi senza sorprese il ruolo di testa di serie al sorteggio europeo e di rimando rinforzare il ranking Fifa in previsione delle qualificazioni Mondiali. Nonostante il pass per Euro 2020 raggiunto con tre gare d'anticipo (un record) per l'Italia di Mancini c'è molto dietro la sfida contro il Liechtenstein di domani sera (ore 20.45, diretta su Rai 1). Raggiunto l'obiettivo minimo adesso si vuole cercare di alzare l'asticella, allargare da qui a giugno la rosa della squadra e cementare ancora di più un gruppo che ha mostrato segni di grande solidità. A partire dal filotto di otto vittorie su otto (sette in qualificazione) che al di là della difficoltà degli avversari, certificano le qualità di un'Italia new generation. «Mi piacerebbe chiamare qualche giocatore giovane e arrivare primo nel gruppo per essere testa di serie all'Europeo, questo è l'obiettivo», ha tenuto subito a precisare il ct, pronto a replicare a chi gli domanda se avrebbe voglia di «vedere un'Italia in difficoltà» per capire il carattere e la forza della sua squadra. «Se fosse possibile no. Ricordo comunque che siamo andati sotto con la Bosnia, abbiamo rischiato ma volevamo vincere e ci siamo riusciti. Siamo stati sotto anche con l'Armenia e anche lì abbiamo ribaltato il risultato. Le due amichevoli a marzo giocheremo con squadre sulla carta del nostro livello anche se tutte le partite si devono giocare. Certamente all'Europeo sarà diverso. Se trovo una squadra che gioca contro di noi e si apre invece di aspettare ce la possiamo giocare con qualsiasi nazionale. A parte la Francia destinata a migliorare ancora perché ha giovani e di talento, il resto delle nazionali ha giocatori bravi ma non i messi che risolvono le partite da soli», ha spiegato il ct che conosce bene ogni dinamica ed esigenze e dunque sa gestire anche il rapporto tra nazionale e club. «Capisco che i giocatori giocano tantissime partite, chiedere uno stage non ci cambierebbe molto. Forse sarebbe stato meglio finire il campionato un po' prima per farli riposare. Ma siccome non è possibile andiamo avanti così», ha sottolineato Mancini. Per domani il ct, che ha ottenuto in automatico il prolungamento del contratto con la nazionale fino al 2022, punta a diversi cambi «ma non vorrei cambiarli tutti perché potrebbe creare dei problemi». Da Sirigu a Belotti, si prevede però una mini-rivoluzione con a centrocampo Zaniolo e una possibile chance per Tonali e Cristante, in avanti Bernardeschi con El Sharaawy e appunto il "Gallo" mentre la linea difensiva dovrebbe essere composta da Biraghi e Di Lorenzo esterni (in ballottaggio con Izzo) e centrali Mancini e Romagnoli (ma il rossonero è in dubbio). Con il Liechststein è possibile che Mancini raggiunga lo storico ct Vittorio Pozzo per numero di vittorie consecutive (nove) ma il Mancio sta con i piedi per terra e non dà molto credito a questi numeri: «Per raggiungerlo mi manca una partita e "soltanto due Mondiali e un'Olimpiade. Pozzo è un mito, inutile parlarne». Di gruppo solido ha parlato anche capitan Bonucci che guarda al futuro: «Ogni volta che ci ritroviamo, è come se stessimo insieme ogni giorno. Il nostro percorso di crescita deve continuare già da questa partita.Siamo contenti che questa squadra si possa un po' ringiovanire, nei prossimi anni serviranno giocatori pronti a sostituire noi che man mano lasceremo la Nazionale». E sul gap rispetto alle grandi ha assicurato: «Si ridurrà, saremo pronti per un grande Europeo».