formula 1

Hamilton beffa le Ferrari in Russia. Doppietta Mercedes, terzo Leclerc

Silvia Sfregola

Fortuna e affidabilità. Sono state queste le due principali componenti che hanno ribaltato una storia che sembrava concludersi con un nuovo trionfo Rosso. Ma la F1 è un perfido e magnifico filo sottile di imprevedibilità dove si nascondono trappole e insidie e per la Ferrari il Gp di Russia, che sembrava dominare dopo metà gara alimentata da un braccio di ferro via radio tra i due piloti, si è dissolto all’istante lasciando alle Mercedes la gioia di firmare la doppietta, ad Hamilton di vincere e mettere ormai le mani su un altro Mondiale e a Leclerc di accontentarsi del terzo gradino del podio. Il pilota inglese, alla sua 82/ma vittoria (nona stagionale), e Bottas hanno ribaltato con merito il pronostico sfruttando al meglio un particolare: ritardare a metà gara la sosta con gomma media grazie ad una involontaria Virtual safety car provocata dalla rottura della Ferrari di Vettel, costretto al ritiro per un guasto alla power unit sulla parte ibrida. Il tedesco fino ad allora, era il 28° giro, aveva condotto la gara con autorità e determinazione, sfruttando in partenza la scia di Leclerc, come da strategia Ferrari, per evitare che Hamilton si infilasse tra le due Rosse. Alla prima curva, con un colpo di scena inaspettato, Vettel ha infatti infilato Leclerc (che ha ritardato il cambio di traiettoria) e si è messo in testa iniziando ad allungare sul compagno di squadra monegasco così da non consentire al team di ripristinare le posizioni di partenza tra i due ferraristi come stabilito. Ed è subito salita la tensione. Leclerc ha chiesto gli fosse restituita la posizione ma Vettel e rimasto davanti e il monegasco non l’ha preso benissimo. «Ho fatto quanto mi è stato richiesto, ne parleremo dopo, ora è difficile chiudere il divario», si è lamentato via radio. Seb ha continuato la sua corsa, Leclerc si è dovuto difendere dal rientro di Hamilton aspettando che il pit stop rimettere le cose a posto. Il passaggio di consegne è arrivato al 25/mo giro quando Vettel, al rientro in pista dopo la sosta (’prolungatà opportunamente) si è ritrovato dietro a Leclerc. Ma a far saltare i piani delle Ferrari è stata l’affidabilità proprio della vettura di Vettel costretto a parcheggiare la SF90 in curva 15 prima di poter raggiungere la pit line. Il volto della gara è così cambiato: in regime di Safety Virtual car la Mercedes ne ha approfitato per cambiare le gomme e ridurre il gap con Leclerc. Il monegasco ha poi scelto di andare per la seconda volta ai box per montare le soft sacrificando la sua seconda posizione a favore del finlandese. E nei venti giri finali non è riuscito ad impensierire le Mercedes, con Bottas che ha frenato il monegasco ed Hamilton che ha potuto spingere indisturbato fino al traguardo conqnuistando la sesta vittoria Mercedes in Russia in sei edizioni. La delusione di Leclerc è evidente: «L’ordine di scuderia? Ne parlerò con il team. La nostra strategia era di dare la scia a Seb per essere primi e secondi dopo il rettilineo. Ma devo parlare nel team per capire meglio perché non aver fatto il cambio posizioni all’inizio. Alla fine però lo abbiamo fatto più tardi quindi non ci sono problemi». Ma scuro in volto è anche Vettel: «Ho avuto una buona partenza, nella prima parte di gara ero veloce per creare il gap. Dopo il pit-stop, poi, la squadra ha chiesto di fermare la macchina». L’aria è pesante, i sorrisi sono tirati, gli sguardi bassi e il team principal della scuderia Ferrari, Mattia Binotto, cerca di stemperare la situazione: «Non siamo stati perfetti. Si vince con l’affidabilità. La scia al Via? Forse dovevamo essere più chiari. Avevamo chiesto a Charles di dare la scia a Seb e lui se l’è presa in modo naturale, per cambiare c’erano altre occasioni». Chi gioisce è Hamilton per una vittoria inaspettata: «Fatto un lavoro incredibile, vettura fantastica». Ma il fattore fortuna ha inciso e il team principal Toto Wolff fa una mezza ammissione a fine gara: «Il nostro sport, la fortuna a volte è con te, a volte contro. É stata una vittoria totalmente inattesa».