polemica giallorossa
Il caso De Rossi disintegra la Roma
Autodistruzione. Non c’è termine più adatto per descrivere quanto è successo alla Roma nel giro di quattro giorni. La «bomba» De Rossi fa sempre più danni, di ora in ora, col contributo di tutti. Dal capitano, che si sente cacciato, sminuito e trattato senza rispetto, a Ranieri schierato al suo fianco e contro la società, fino a una tifoseria letteralmente impazzita di rabbia. Ieri mattina è iniziata la nuova puntata dell’inferno giallorosso. I romanisti si sono svegliati, ancora una volta, con una nota audio rimbalzata di telefono in telefono via Whatsapp. Ma se il giorno prima era un ultrà a raccontare parole riferite dai protagonisti nel confronto di mercoledì a Trigoria, stavolta la viva voce del diretto interessato ha reso pubblica una versione dei fatti certamente parziale, ma comunque da un punto di vista interno. De Rossi parla con degli amici dell’incontro di lunedì con il Ceo della Roma Guido Fienga e spiega: «Io gli ho detto: se voi dite che sto male, allora datemi centomila euro a presenza. Se pensate che io non possa giocare più di dieci partite, guadagnerò un milione. Se invece non gioco mai, resterò gratis. Ho fatto una battuta del genere. E Fienga mi ha detto: "è quello che avrei voluto proporti io". Ma è una riflessione nata e morta lì, perché mi stava dicendo che non... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI