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Liverpool da fantascienza. Ribalta il Barcellona e va in finale

I Reds vincono 4-0 ad Anfield Road e conquistano il pass per Madrid

Carlo Antini
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Il Liverpool ribalta il Barcellona 4-0, dopo il 3-0 subito al Camp Nou, e conquista la finale della Champions League. La squadra di Klopp riesce nell'impresa di segnare quattro reti, grazie alle doppiette di Origi e Wijnaldum, al Barcellona di Leo Messi ad Anfield, senza subirne e conquistare un posto nella prossima finale di Champions, la nona in Coppa dei Campioni, del 1 giugno a Madrid, con Valverde che non riesce ad evitare il remake della clamorosa eliminazione nei quarti di un anno fa con la Roma e ne subisce una ancor più rumorosa. Una gara tutta all'attacco dei Reds con un Barca distratto e a tratti arrendevole che ha subito i colpi del Liverpool, tra l'altro senza Salah e Firmino, subendo le reti nel primo tempo di Origi e nella ripresa la doppietta di Wijnaldum e la rete decisiva ancora dell'attaccante belga. Il Liverpool parte subito al massimo e già al 2' mette i brividi al Barcellona. Mané serve Shaqiri che calcia di prima intenzione, con Henderson che si avventa sul pallone e Jordi Alba che la sporca quel tanto che basta per mettere in angolo. Al 7' i Reds passano in vantaggio: splendido inserimento centrale di Henderson su un aggancio volante di Mané, sinistro rasoterra respinto da ter Stegen, e tap-in comodo per il belga che a porta vuota non sbaglia. Il Barcellona accusa il colpo e continua a subire con ter Stegen che elude il pressing di Origi su un retropassaggio pericolosissimo. Poi al 10' Mané finisce a terra in area di rigore, ma lascia correre Cakir. Solo al 14' il Barca si fa vedere in area avversaria, con Messi che impegna severamente il portiere brasiliano Alisson, con un sinistro di prima intensione sul cross all'indietro di Jordi Alba, con l'ex romanista che alza in angolo. Lo stesso argentino poco dopo grazia il Liverpool facendosi soffiare il pallone all'altezza del dischetto del rigore dopo uno scarico di Jordi Alba. Il Barcellona si ricompone riuscendo a trovare spazio in ripartenza: splendida conduzione centrale di Messi per Coutinho, destro rasoterra, che respinge il portiere brasiliano. È sempre il numero 10 a sfiorare il pari con una rasoiata mancina dal limite, fuori di un soffio. Dopo una parentesi blaugrana la squadra di Klopp esce di nuovo, con una conclusione potente di Robertson, respinta da ter Stegen. Ad inizio ripresa è ancora protagonista il portiere del Barca che d'istinto si oppone anche al colpo di tacco di van Dijk. Al 51' è Suarez a sprecare una buonissima chance con un destro troppo lento. Al 54' il Liverpool raddoppia: palla persa da Jordi Alba su un passaggio di Rakitic, cross da destra rasoterra di Alexander-Arnold, Wijnaldum, entrato sul finire di primo tempo per Robertson, arriva in corsa e spara centralmente, beffando ter Stegen per il 2-0. Tifosi impazziti sulle tribune. Passano due minuti e arriva il tris dei Reds: al 56' cross fintato da Milner, passaggio per Shaqiri, cross da sinistra e incornata perfetta ancora di Wijnaldum che mette il pallone sotto l'incrocio dei pali con ter Stegen che guarda la sfera entrare in rete per la terza volta. Valverde corre ai ripari e inserisce prima Semedo per Coutinho e poi Arthur per Vidal. Al 68' sugli sviluppi di un calcio d'angolo Messi riceve la palla dopo un bello scambio con Rakitic e con un sinistro sul primo palo impegna Alisson che mette in corner. Al 79' accade l'incredibile: giocata di astuzia di Alexander-Arnold, che finge di allontanarsi dalla bandierina e batte all'improvviso pescando Origi solo in area, inconcepibilmente solo in area piccola, con tutto il Barcellona che si fa una vera dormita e il belga che calcia al volo e fa 4-0. Valverde impietrito a bordo campo tenta la carta Malcom, ma all'86' è ancora Shaqiri ad avere una buona chance di testa ma alza la mira. Il Barcellona nel finale tenta di gettare palloni in area ma fa solo il gioco dei difensori inglesi, con Klopp che alza le braccia al cielo per una impresa incredibile che solo ad Anfield poteva succedere.

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