1-1 con l'ajax
La Juve trema ma si avvicina alla semifinale Champions
Non sarà facile e non c’è nulla di scontato, ma dopo il pareggio alla Johan Cruijff Arena la Juventus è un po' più vicina alla semifinale di Champions League. Tanto per capirsi, la trasferta a Madrid con l’Atletico aveva avuto esiti ben peggiori. Però l’Ajax ha confermato di essere una squadra temibile e a tratti terribile, da non sottovalutare la prossima settimana quando andrà in scena la gara di ritorno allo Stadium: i campioni d’Italia, comunque, hanno margini tecnici e forza per riuscire a superare il turno. Conviene attrezzarsi per una battaglia, a naso gli olandesi giocheranno a Torino come hanno giocato a casa loro, con cuore e coraggio, senza paura. Solo uno sprovveduto poteva immaginare che la sfida di Amsterdam sarebbe stata una passeggiata di salute per la Juventus, a dispetto della superiorità tecnica e della maggiore esperienza internazionale, delle ambizioni grandi grosse e di una certa pressione positiva. Infatti nulla è stato facile per i campioni d’Italia contro la giovane squadra di Erik ten Hag che si è presa fin da subito la gestione della partita, forse perché è stata intenzione di Allegri concedergliela, in maniera da poter capitalizzare al massimo le ripartenze. Su una di queste Cristiano Ronaldo, servito con un cross morbidissimo dal connazionale Cancelo, ha alterato l’equilibrio del risultato a pochi istanti dall’intervallo, confermandosi l’uomo-Champions per antonomasia. Una stoccata e poco altro per Cr7, reduce dalle sue noie muscolari. Per la cronaca, dopo nemmeno 120 secondi era stato Bernardeschi a sfiorare il gol, così come al minuto 37, sempre con conclusioni da fuori area. Solo per la cronaca, appunto. La Juventus ha scelto che l’Ajax agisse quasi in libertà per colpirlo scientemente in contropiede, il 61 percento abbondante di possesso palla alla fine del primo tempo è spiegabile solo così, con una strategia studiata a tavolino. Strategia che comprendeva anche qualche rischio, come la doppia conclusione del temibile marocchino Ziyech e una legnata di Van de Beek finita poco lontana dai pali di Szczesny. Nessuno poteva immaginare, però, che dopo un minuto della ripresa Cancelo commettesse un sanguinoso peccato di leggerezza e consentisse a Neres di pareggiare. Il portoghese continua a dimostrarsi eccellente in fase di costruzione e letale in quella difensiva. Ma non è stato l’unico ad alternare luci ad ombre: Mandzukic, ad esempio, è rimasto al buio come gli succede da settimane e non a caso è stato sostituito da Douglas Costa, Pjanic e Matuidi hanno svolto il loro compitino, Alex Sandro pure. Con un secondo tempo mostruoso per intensità e coralità di manovra, l’Ajax ha confermato che l’impresa contro il Real Madrid non è stata solo figlia di una congiuntura astrale favorevole. De Jong è un regista straordinario, de Light un centrale solidissimo, Neres e Ziyech degli abili guastatori offensivi, Schone e van de Beek centrocampisti di grande sostanza. Tutti corrono e tutti lo fanno in armonia, nessun pallone viene buttato, la squadra riesce sempre a essere corta, racchiusa in 30 metri. Ecco perché è difficile affrontarlo, l’Ajax, e la Juventus lo ha capito ben presto, con un finale di sofferenza pura. E con quel palo centrato da Douglas Costa a 5 minuti dalla fine che grida vendetta.