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Il Napoli passeggia sui resti della Roma

Tutto troppo facile per la squadra di Ancelotti

Silvia Sfregola
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Il Napoli passeggia sui resti della Roma. Tutto troppo facile per la squadra di Ancelotti che, nonostante le tante assenze, dispone a piacimento dei giallorossi in piena crisi di gioco e di identità. Il cambio di allenatore non ha dato la scossa sperata in quel di Trigoria, anzi. Mai la Roma era stata così brutta come quella vista all'Olimpico contro una formazione quadrata, ma che non ha dovuto nemmeno pigiare più di tanto il piede sull'acceleratore per portare a casa in surplace l'intera posta in palio. Nemmeno il pareggio insperato a fine primo tempo ha scosso i padroni di casa con tanti, troppi, giocatori apparsi l'ombra di loro stessi. Un risultato, ma soprattutto una prestazione, che getta ombre inquietanti sul futuro della Roma che ora rischia pure la partecipazione alla prossima Europa League. Il Napoli, dal canto suo, fortifica la seconda posizione in classifica e fa il pieno di fiducia in vista dei prossimi impegni, su tutti quello contro l'Arsenal di Europa League vero grande obiettivo stagionale. Pronti via e il Napoli passa dopo soli due minuti. Verdi serve Milik in area, il polacco aggancia e di sinistro fulmina Olsen. La Roma proprio non riesce a entrare in partita e i campani, pur senza strafare, controllano. La banda Ancelotti tiene saldamente in mano il possesso a centrocampo e,quando attacca, apre il gioco sulle fasce con grande facilità. Non è certo il colpo di testa di Nzonzi al 19', fuori di poco, a cambiare l'inerzia dell'incontro. Un tentativo estemporaneo al quale il Napoli risponde a modo suo, manovra veloce e ripartenze letali. Su una di queste, alla mezz'ora, Mertens mette sui piedi di Verdi un pallone solo da spingere in porta, il giovane attaccante però centra in pieno Olsen in uscita disperata. Un'azione che si ripete fotocopia cinque minuti dopo, questa volta il beneficiato dal cioccolatino del belga è Milik, la palla finisce in rete ma a gioco fermo perché il polacco al momento dell'assist si trova davanti alla linea del pallone. Le tante occasioni non sfruttate costano carissime al Napoli nell'unica sbavatura della prima frazione. Con le squadre già con la mente negli spogliatoi Nzonzi trova un torre in area per Schick sul quale frana Meret. È un rigore indiscutibile che Perotti trasforma con freddezza ridando linfa alle speranze giallorosse. Una boccata d'ossigeno che dura lo spazio del famoso tè caldo. Al rientro dalla pausa il Napoli torna a suonare il ritornello di inizio primo tempo, e questa volta con esito letale. Prima Mertens su assist di Callejon, con colpevole complicità di Olsen, poi Verdi, su suggerimento di Ruiz, indirizzano definitivamente l'esito del match in cinque minuti di fuoco fra il 49' e il 54'. Il Napoli perde Mertens per infortunio mentre Ranieri getta nella mischia Zaniolo ma la musica non cambia. A remare contro ci si mette anche la sfortuna con la traversa colpita in pieno da Nzonzi di testa, dopo respinta di pugni da parte di Meret su bolide di Cristante. Niente di preoccupante per il Napoli che continua a dominare in lungo e il largo trovando il poker con Younes ( 36') prima di proseguire in stile torello fino al triplice fischio finale di una partita mai nata.

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